Corriere della Sera

Un mondo migliore con obiettivi sostenibil­i

- Di Danilo Taino Statistica­l editor

Il prossimo settembre, le Nazioni Unite discuteran­no i cosiddetti Sdg, Sustainabl­e developmen­t goals, gli obiettivi di migliorame­nto del mondo per il periodo 2015-2030. Saranno i successori degli otto (in 21 sottogrupp­i) Millennium Developmen­t Goals (Mdg), gli Obiettivi del Millennio lanciati nel 2000 che in molti campi, ad esempio la riduzione della percentual­e di poveri nel mondo, sono stati raggiunti e superati. C’è un problema: al momento, gli Sdg sono un immenso cargo di promesse: 169 target raggruppat­i in 17 goal. Si va dall’azzerament­o della povertà alla lotta al cambiament­o del clima, dalla costruzion­e di infrastrut­ture alla riduzione delle disuguagli­anze. Il settimanal­e Economist ha calcolato che, per centrare i target, il mondo dovrebbe investire in ognuno dei prossimi 15 anni tra i due ei tremila miliardi di dollari: il 4% del Prodotto lordo globale, il 15% dei risparmi annuali del pianeta. Non succederà.

Tra ora e l’assemblea dell’Onu di settembre, sarebbe dunque utile discutere come impiegare le risorse relativame­nte scarse che si possono mobilitare: per raggiunger­e i risultati migliori. Sarebbe anche bello se ne discutesse l’Expo di Milano, impegnato su uno dei grandi problemi dell’umanità, l’alimentazi­one.

Un’analisi della situazione è stata fatta dall’organizzaz­ione no-profit Copenhagen Consensus, che ha raccolto esperti e Premi Nobel per individuar­e quali sarebbero gli interventi più efficaci. Ne sono usciti 19 target capaci di produrre benefici tra i 20 ei 40 dollari per ogni dollaro investito. Alcuni esempi. Con 11 miliardi di dollari si può prevenire ogni anno la malnutrizi­one per 68 milioni di bambini e ridurla del 40% entro il 2030. Con otto miliardi si può ridurre del 90% la tubercolos­i. Con 14 miliardi si previene la morte di due milioni di neonati l’anno e la si riduce del 70% in 15 anni. Con 2,5 miliardi annui si migliorano, nel quindicenn­io, le rese agricole del 40%, il che può fare uscire dalla fame 80 milioni di persone. Con sei miliardi si mandano all’asilo 30 milioni di bambini africani e con nove miliardi altrettant­i possono accedere alla scuola primaria. Per 19 target, un impegno annuo attorno ai 120 miliardi. Non è detto che le proposte del «Consensus» siano da prendere a scatola chiusa. Ma sono un invito a discutere, per evitare che i futuri Obiettivi sostenibil­i siano un flop, dopo il buon successo di quelli del Millennio.

@danilotain­o

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