Quali rischi
In chi ha la glicemia alta, l’eccesso di sodio raddoppia il pericolo di infarti e ictus
roppo sale nel piatto fa male, si sa, perché aumenta la pressione. Ma oltre agli ipertesi, anche i diabetici dovrebbero nascondere la saliera, perché in chi ha la glicemia sballata esagerare col sale raddoppia la probabilità di eventi cardiovascolari come infarti e ictus.
Lo ha dimostrato una ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, analizzando le abitudini alimentari di circa 1600 diabetici e registrando poi per otto anni le complicanze avvenute: stando ai dati raccolti, raddoppiare la dose quotidiana di sodio significa raddoppiare il rischio di guai a cuore e vasi. La quantità considerata «pericolosa» dagli autori, un gruppo di giapponesi dell’Università di Niigata, è pari a poco meno di sei grammi al giorno di sodio, circa il triplo della quantità massima giornaliera consigliata dall’Organizzazione mondiale della sanità, secondo cui non dovremmo superare i due grammi di sodio quotidiani.
Nella pratica si tratta di non introdurre, con spuntini, colazione, pranzo e cena, più di un cucchiaino da tè di sale da cucina al giorno: una missione non da poco, visto che basta una pizza per superare la soglia.
Provarci però è necessario, come conferma Gabriele Riccardi, docente di endocrinologia dell’Università Federico II di Napoli: «L’80% dei diabetici muore per un problema cardiovascolare e correggere la glicemia riduce solo marginalmente il rischio: è lo stile di vita in generale a poter fare davvero la differenza. Ridurre l’apporto di sale migliora il tono dei vasi, che nei diabetici tendono a irrigidirsi, e amplifica l’azione protettiva sul cuore di farmaci come gli Ace inibitori, spesso usati da questi pazienti».
Ma ai diabetici serve una dieta globalmente più attenta: sì a frutta, verdura e cereali integrali, sì anche all’olio d’oliva, ricco anch’esso di antiossidanti con effetto antinfiammatorio. «Per le proteine, meglio prediligere quelle di origine vegetale portando in tavola i legumi — riprende Riccardi —. Alla carne è bene preferire il pesce, ma nessun alimento deve essere demonizzato: un diabetico non può fare colazione tutti i giorni con una brioche, ma per il compleanno può godersi una fetta di torta, se poi per far scendere la glicemia esce per una passeggiata». È tramontato, insomma, il tempo in cui ai pazienti si diceva di abbandonare pane, pasta e dolci senza appello. «Erano divieti assoluti impossibili da seguire e tutto sommato inutili, ciò che conta è l’alimentazione nel suo complesso» conclude l’esperto.