I telefilm
Laverne Cox ( in «Orange is the new black» interpreta la carcerata Sophia Burset diventando, grazie a questo ruolo, la prima attrice transgender ad essere candidata per un «Emmy»
In «Modern family» due dei protagonisti, Mitch e Cam, si sposano nelle ultime due puntate della quinta stagione, andate in onda negli Usa il 14 e 21 maggio 2014
La Corte Suprema deciderà a giugno. Per gran parte del pubblico americano è scontato dall’anno scorso. Da quando, nel finale di stagione di Modern Family, una delle sitcom più popolari di sempre, due uomini — padri adottivi di una bambina — si sono sposati. Era un matrimonio finto, e piangevano tutti. A casa e sul set: «Non c’era un occhio asciutto», ha raccontato Julie Bowen, che nella serie è sorella di uno sposo. Cast e autori si commuovono e si vantano, per buoni motivi. Se oggi il 70 per cento degli americani vive in stati dove il matrimonio tra persone dello stesso sesso è possibile, se il 61 per cento è favorevole (tra gli under 30 sale al 70), se anche i candidati repubblicani ora temono l’argomento o aprono cautamente , s e i giudici da martedì esamineranno una causa che potrebbe portare all’uguaglianza matrimoniale come diritto costituzionale, se tutte queste cose succedono, in buona parte è a causa della tv. Grazie ad alcuni maschi eterosessuali ferventi cattolici, anche. Ma non ignari del potere delle serie tv.
Uno è il vicepresidente Joe Biden. Ha fatto coming out pro nozze gay prima di Barack Obama; ha spiegato che «Will e Grace ha aperto la strada», ed è un’altra sitcom, e Will era gayssimo. L’altro è il giudice Anthony Kennedy, nominato da Ronald Reagan. Nel 2013 si schierò con i quattro giudici liberal sul caso US vs. Edie Windsor, che portò a legalizzazioni a catena. Quest’anno è indicato di nuovo come ago della bilancia nel caso Obergefell vs. Hodges; sulla costituzionalità del divieto di nozze stessosesso da parte degli stati, sul riconoscimento o meno dei matrimoni tra uomini e tra donne celebrati in stati dove è legale; se la coppia/famiglia con figli si trasferisce in uno stato — ne sono rimasti 13 su 50 — in cui non lo è. I cristiani conservatori hanno manifestato ieri a Washington, ma molte confessioni