Corriere della Sera

Il Tanque a fine gara: «Minacciato di morte». Maccarone: «Vigliacco, gli ha rotto naso e zigomo»

- Matteo Magri Atalanta Empoli 2 2 Genoa Cesena 3 1

German Denis colpisce due volte l’Empoli. Prima con il gol che vale il 2-2 dell’Atalanta contro i toscani; poi con un pugno sferrato a Tonelli negli spogliatoi.

L’atmosfera agli Atleti Azzurri d’Italia è incandesce­nte a fine partita. Qualche avvisaglia si era avuta pure durante i 90 minuti con i frequenti screzi tra l’attaccante nerazzurro e il difensore, ma nulla che potesse far pensare a un epilogo così grave. Il primo a denunciare l’accaduto è il tecnico ospite Maurizio Sarri: «È accaduto qualcosa di grave, un episodio che meriterebb­e il Daspo. Meno male che ha visto tutto la procura federale e la Digos».

L’allenatore dei toscani non fa nessun nome. Il collega Reja bolla la tensione dopo partita come normale. Ma non sa nulla perché quando Denis è protagonis­ta del raid sta rilasciand­o un’intervista per le tv.

Nemici

German Denis, a sinistra, 33 anni, attaccante dell’Atalanta e Lorenzo Tonelli, 25, difensore dell’Empoli (Fotogramma,

LaPresse)

L’identità del colpevole la fornisce il capitano empolese Massimo Maccarone, che dà inoltre la sua versione dei fatti: «Si è presentato sulla porta degli spogliatoi Cigarini. Alle sue spalle è improvvisa­mente comparso l’argentino che ha rotto zigomo e setto nasale al mio compagno. È stato un vigliacco. Lo denuncerem­o».

Fortunatam­ente non c’è stata nessuna rottura tanto che il giocatore non è stato accompagna­to all’ospedale di Bergamo, come ipotizzato inizialmen­te. Maccarone poi rincara la dose («Nel sottopassa­ggio le luci erano spente quasi come a voler dargli una via di fuga, come se fosse studiato») e in serata scagiona l’eventuale ruolo di «complice» di Cigarini: «Mi ha chiamato e mi ha giurato che non era d’accordo con Denis nell’aggression­e». La parola passa all’Atalanta. Il d.g. nerazzurro Pierpaolo Marino gioca in difesa: «Tonelli ha minacciato il Tanque e la sua famiglia di morte, lui non ci ha più visto. Ha sbagliato e chiediamo scusa, ma non è stato l’unico a commettere un errore. Denis non è diventato pazzo e non è mai stato un violento».

Sarà, ma Tonelli il colpo l’ha ricevuto. E sulle luci spente? Il d.g. non ha dubbi: «Nel parapiglia qualcuno ha urtato l’interrutto­re col fondoschie­na, nulla di programmat­o». A chiudere (forse) la querelle è il d.s. dei toscani Marcello Carli che lancia una stoccata a Marino («un dirigente non può giustifica­re un atto del genere») e smentisce il suo capitano: «Non denuncerem­o nessuno anche perché gli uomini della procura federale erano presenti». Per Denis c’è il rischio di una pesante squalifica.

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