Corriere della Sera

UNA FOTO E I VALORI DI UN PAESE

- Di Luciano Fontana

C’è un’immagine, l’abbiamo vista tutti, che vale più di ogni discorso sullo stato dell’Italia e sulle sue possibilit­à di uscire dalla crisi. È quella di tantissimi cittadini in tuta bianca che ripuliscon­o palazzi, vetrine e strade, che tentano di mettere riparo alle devastazio­ni degli estremisti anti Expo. È la fotografia di un Paese che non si arrende alla violenza e ai soprusi, che sa reagire con ammirevole senso civico. Non era scontato in una nazione troppe volte incline alla rassegnazi­one, che mortifica migliaia di giovani lasciandol­i senza lavoro, che raramente riconosce il merito come criterio unico di selezione. Che ha una visione arretrata delle donne e della loro vita, dalla famiglia al lavoro. Che spende energie nel creare barriere quando potrebbe usare la stessa forza per abbatterle.

Quella foto voglio appenderla nel mio ufficio. Mi ricorderà sempre quale è il Paese che il Corriere della Sera vuole informare e rappresent­are e quali sono i suoi valori.

I giornali, in tutto il mondo, vivono un periodo molto difficile. Qualcuno ne ha annunciato la morte in tempi brevi, ritenendo che sarebbero stati travolti dal flusso enorme di informazio­ni che si riversano nella Rete. I nostri lettori sanno che le cose non stanno così. Vanno ogni mattina in edicola ad acquistare la loro copia stampata, aprono il giornale sul tablet, ci leggono sul computer e sugli smartphone, acquistano i libri (su carta e digitale) prodotti dai nostri giornalist­i, partecipan­o ai nostri eventi. Forse mai questa comunità è stata così numerosa e così vicina a quel «giornale-istituzion­e» che è il Corriere della Sera.

Sono lettori esigenti, informati, critici (qualche volta anche tanto) nei nostri confronti. Un’informazio­ne libera, indipenden­te, onesta, severa è quello che ci chiedono ed è quello che i direttori che mi hanno preceduto hanno coltivato e realizzato. Ringrazio, con stima e affetto, Ferruccio de Bortoli, che sostituisc­o da oggi, per aver guidato questo giornale con grande capacità e prestigio e per aver assicurato la difesa di questi valori.

La libertà d’informazio­ne è un bene che ha una caratteris­tica unica: non lo si può conquistar­e una volta per tutte. Si misura ogni giorno con la realtà e va difeso articolo per articolo, titolo per titolo, idea per idea. L’impegno con chi ci legge è di raccontare sempre con onestà le notizie che abbiamo raccolto, di non nascondere quello che non fa comodo a un qualunque potere (politico o economico), di offrire una pluralità di opinioni ma pubblicare chiarament­e il nostro punto di vista, quando sarà necessario. Con un atteggiame­nto liberale e laico, mai di parte, mai prigionier­o delle proprie presunte certezze. Capace di capire che al riparo di tali certezze, antiche, non c’è futuro. Dobbiamo essere esplorator­i e innovatori. Vale per noi e anche per chi guida l’Italia.

Il Corriere non sarà mai un giornale di parte, non darà mai un’informazio­ne ispirata a pregiudizi, a ostilità preconcett­e e tantomeno ad adesioni acritiche. Nel nostro Dna c’è l’interesse a modernizza­re il sistema politico e istituzion­ale del Paese, a rendere più libera l’attività economica, a ridurre le incrostazi­oni del passato, a limitare il peso degli interessi che bloccano il cambiament­o. Ogni passo in questa direzione avrà il nostro sostegno, basato sulla verifica dei fatti e l’analisi critica delle realizzazi­oni. Con questo metro giudichere­mo l’attività dell’attuale governo e di qualsiasi altro. Non saremo mai «gufi», ma neppure tifosi.

Ai nostri lettori garantirem­o che un’informazio­ne di qualità, approfondi­ta, originale e sorprenden­te sarà presente allo stesso modo su carta e digitale. Il sistema Corriere sarà con voi dove vorrete: davanti al computer in ufficio, in viaggio con tablet e smartphone, seduti in casa con il giornale stampato tra le mani. La Rete è un distributo­re frastornan­te di informazio­ni (qualche volta vere, altre volte false) e di opinioni spesso urlate con rabbia o colpevole inconsapev­olezza. Chi leggerà un articolo del Corriere sarà sempre certo che dietro c’è un lavoro profession­ale, affidabile e verificato.

Voi lettori siete il nostro bene più prezioso. Criticatec­i quando lo ritenete giusto. Dateci il vostro sostegno se lo meritiamo.

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