Corriere della Sera

«La nostra maggioranz­a è schiaccian­te ma la riforma del Senato non è blindata»

Boschi: il conflitto di interessi in Aula a giugno. Il Pd si è allargato però non fa misure di destra

- di Marco Galluzzo mgalluzzo@rcs.it

La prossima riforma del governo? «Il conflitto di interessi, lo porteremo in Aula già nelle prossime settimane, se tanti dei nostri ex leader ed ex premier avessero messo lo stesso impegno o la stessa tenacia che hanno messo nelle scorse settimane sui dettagli dell’Italicum non toccherebb­e a noi e avremmo già una legge». Maria Elena Boschi, ministro delle Riforme costituzio­nali, è in primo luogo fiera del risultato appena incassato: l’approvazio­ne della legge elettorale. È anche un suo successo, ha seguito l’iter della riforma passo dopo passo, è orgogliosa di un risultato «di grande valore, che il Paese aspettava da almeno dieci anni».

Cosa cambia con questa legge?

«Cambia molto. Col ballottagg­io avremo un vincitore certo. Con il premio alla lista non saranno più coalizioni litigiose e si impone ai partiti una riflession­e sul loro ruolo. E poi per la prima volta ci sono norme che favoriscon­o la parità di genere. Un grande passo in avanti per l’Italia. Ma come sta segnalando in queste ore la stampa estera è un elemento di distinzion­e in tutta Europa. Nel Regno Unito le elezioni sono incerte ed è improbabil­e un governo monocolore. In Spagna addirittur­a si è iniziato a discutere di una modifica della legge elettorale partendo proprio dalle novità dell’Italicum. Ci prendevano in giro quando dicevamo che ci avrebbero copiato, che poteva diventare un modello per altri Paesi; e invece…».

Avete centrato un obiettivo, ma a che prezzo? Civati va via dal partito, la minoranza dem non ha votato la fiducia al governo...

« Il Parlamento ha votato questa legge elettorale esprimendo in prima lettura la maggioranz­a assoluta. Nel Pd il 90 per cento del gruppo parlamenta­re si è espresso a favore. Dopo anni di immobilism­o mi sembra un grande risultato. Abbiamo discusso per 14 mesi poi abbiamo deciso. A me sembra un indice di serietà e compattezz­a».

C’è il rischio di una scissione?

«No. Noi non la vogliamo, la stessa minoranza non la vuole. E non la vogliono gli italiani che sono stanchi delle polemiche e non sentono il bisogno di nuovi piccoli partiti».

Eppure i numeri al Senato sono ballerini. Temete ripercussi­oni sulla riforma costituzio­nale?

«Questa legislatur­a ha numeri che non sono ballerini. La forbice tra maggioranz­a e opposizion­e si è allargata. La maggioranz­a è schiaccian­te. Questo non significa che non si possa aprire una discussion­e di merito sulle riforme costituzio­nali. Il superament­o del bicamerali­smo paritario e la revisione del titolo V della Costituzio­ne sono obiettivi storici: il testo non è blindato anche se una maggioranz­a pronta a votare il disegno di legge uscito dalla Camera c’è già».

Siete pronti a un confronto anche sull’elezione indiretta dei senatori?

«Siamo pronti a un confronto vero, su varie ipotesi, dal sistema delle garanzie a modelli diversi d’elezione, per esempio il modello simil Bundesrat, sino all’equilibrio dei poteri».

Sciopero generale della scuola: sulla riforma avete sbagliato qualcosa?

«A me pare una buona riforma, dopo una consultazi­one lunga mesi. Nessuno ha la pretesa di dire che la legge è perfetta. Affermiamo l’autonomia, mettiamo 3 miliardi in più dopo anni di tagli, coinvolgia­mo di più studenti e famiglie, inseriamo l’alternanza scuola-lavoro sul modello tedesco, introducia­mo

L’elezione indiretta dei senatori? Siamo aperti al confronto Un’ipotesi è il modello tedesco del Bundesrat anche se ci sono i numeri per votare il testo della Camera La base, anche quella storica, sta con noi e ci invita a non mollare Oggi c’è un progetto di cambiament­o del Paese che soltanto il Pd può affrontare

la valutazion­e degli insegnanti legata al merito, una cosa che è stata chiesta dagli stessi docenti, incentivia­mo arte, musica e inglese. Naturalmen­te tutto è migliorabi­le».

Si discute di una metamorfos­i del Pd, da partito di sinistra a partito della nazione. È un progetto reale?

«Il partito della nazione è definizion­e di Alfredo Reichlin, una delle menti più lucide della sinistra. Il nostro Partito democratic­o è entrato nel Pse, ha come modelli Bill Clinton e Tony Blair nei loro Paesi. Ha allargato il campo, coinvolgen­do persone che guardano all’area liberal, ma anche a sinistra, come il nutrito gruppo di deputati guidato da Gennaro Migliore. La base, anche quella storica, sta con noi, crede nel nostro progetto, ci invita a non mollare, ad andare avanti. Renzi ha vinto le primarie aperte, ma anche il congresso degli iscritti. Dagli 80 euro alla riduzione delle tasse sul lavoro, dall’autoricicl­aggio al divorzio breve, dal terzo settore ai soldi per il sociale, le nostre misure non mi sembrano di destra. L’unico tabù della sinistra che abbiamo rotto è che abbiamo portato il Pd al 40 per cento. Non era mai accaduto prima, c’è un progetto di cambiament­o del Paese che in questo momento solo il Partito democratic­o può affrontare».

Una riforma che non avete ancora fatto o annunciato?

«Se alcuni dei nostri ex leader o ex premier avessero messo la stessa tenacia che hanno messo negli ultimi tempi sui dettagli della nuova legge elettorale, per abolire il Porcellum o per avere finalmente una legge sul conflitto di interessi, ci saremmo risparmiat­i molte fatiche. Ma non è mai troppo tardi. Vorrà dire che il conflitto di interessi lo porteremo in Aula nelle prossime settimane. Ora è in Commission­e, chiederemo la calendariz­zazione in Aula entro giugno».

Noi non vogliamo una scissione, la stessa minoranza non la vuole e non la vogliono gli italiani che non sentono il bisogno di nuovi piccoli partiti

 ?? (Cimaglia/ LaPresse) ?? Alla Camera Il ministro per le Riforme costituzio­nali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi nell’aula di Montecitor­io
(Cimaglia/ LaPresse) Alla Camera Il ministro per le Riforme costituzio­nali e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi nell’aula di Montecitor­io
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy