Corriere della Sera

La Bce concede altro ossigeno alla Grecia Asse con il Fmi. Missione di Varoufakis a Roma: fiducioso per un accordo. Padoan: tempi più stretti

- Giuliana Ferraino

Che la situazione in Grecia si stia aggravando lo dimostra il nuovo intervento della Banca centrale europea, che ieri ha alzato di due miliardi il tetto della liquidità di emergenza (Ela) per le banche greche, portandola a 78,9 miliardi. Secondo indiscrezi­oni l’Eurotower avrebbe inoltre valutato l’opportunit­à di praticare un «haircut» sulle garanzie portate dalle banche elleniche in cambio dei prestiti d’urgenza, per tener conto dei rischi di credito che gravano sulla Grecia, in attesa di un accordo con i suoi creditori che sblocchi il pagamento di 7,2 miliardi previsto dal piano di salvataggi­o.

Il ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, che ieri ha definito «eccellente» l’incontro con l’omologo Pier Carlo Padoan a Roma, sostiene di essere «fiducioso» che alla riunione dell’Eurogruppo in programma lunedì 11 maggio la Grecia e i partner europei troveranno una soluzione positiva per risolvere i negoziati attuali. La versione di Padoan: «Abbiamo concordato che si debba far presto a trovare un accordo. C’è la volontà di tutte le parti. Eurogruppo e governo greco. Vedremo se l’11 o forse un po’ più avanti». Ma il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselblo­em, è meno ottimista e, ammettendo che molte questioni restano irrisolte, prevede che non sia possibile un accordo all’Eurogruppo di lunedì prossimo. Ma non per divergenze tra i creditori. come ieri hanno tenuto a sottolinea­re in un comunicato congiunto, la Commission­e Ue, la Bce e Fondo monetario internazio­nale.

Le ultime notizie che vengono da Atene però rischiano di rallentare di nuovo i negoziati. Martedì notte il Parlamento greco ha passato un legge che riassume circa 13 mila statali licenziati con la riforma della Pubblica amministra­zione varata secondo gli accordi previsti dal piano di salvataggi­o. «È il primo passo di una serie di riforme che passeremo e che non saranno in chiave neo-liberista ma avranno un aspetto sociale», ha dichiarato il viceminist­ro per le riforme amministra­tive Giorgos Katrougalo­s.

In un clima di forte incertezza, sui mercati ha dominato ancora la volatilità. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi è tornato ad allargarsi, chiudendo a 133 punti base dopo una fiammata sopra i 140 punti in apertura, mentre il rendimento torna all’1,9%. Le Borse europee hanno cambiato di direzione più volte durante la seduta, per poi chiudere con il segno più. L’euro si è rafforzato sul dollaro, tornando oltre quota 1,13, perché l’indebolime­nto dell’economia Usa, cresciuta solo dell’0,2% nel primo trimestre, ha convinto gli investitor­i che la Federal Reserve rimanderà al fine 2015 un rialzo dei tassi di interesse.

Riassunti gli statali Il Parlamento greco ha approvato la legge per riassumere circa 13 mila statali licenziati

@16febbraio

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