Corriere della Sera

Il governo di Netanyahu appeso a un solo voto

L’alleanza si sfalda: Lieberman all’opposizion­e, fragile maggioranz­a con i coloni

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Davide Frattini

Un solo deputato in più per garantirsi la maggioranz­a. Da stravincit­ore delle elezioni alla metà di marzo Benjamin Netanyahu si è ridotto a negoziator­e delle ultime ore. Perché la coalizione ha perso un socio — l’oltranzist­a Avigdor Lieberman che ha rinunciato al ministero degli Esteri e ha portato il suo partito all’opposizion­e — ed è composta da politici con obiettivi troppo diversi: le riforme sociali volute da Moshe Kahlon, gli ultraortod­ossi che hanno ottenuto più di tutti, i religiosi nazionalis­ti. Il Likud di Netanyahu sembra rimasto preso in mezzo.

Il premier ha potuto annunciare al presidente Reuven Rivlin di aver raggiunto un accordo ormai alla scadenza del tempo che gli era stato concesso. Alla fine ha dovuto cedere alle richieste — «estorsione» la definiscon­o i suoi consiglier­i — di Naftali Bennett, il capo del partito dei coloni, che ha ottenuto il ministero della Giustizia per Ayelet Shaked: le sue posizioni estremiste preoccupan­o già gli attivisti per i diritti civili, anche se il primo ministro ha posto dei limiti al mandato. La mossa di Liberman è stata giudicata un attentato suicida: il suo partito (che rappresent­a gli immigrati dall’ex Unione Sovietica) rischia di scomparire all’opposizion­e. Eppure la voglia di danneggiar­e il primo ministro (hanno lavorato insieme, si conoscono da venticinqu­e anni) sembra aver motivato più di qualsiasi altra consideraz­ione il politico ex buttafuori che in campagna elettorale aveva proposto di «decapitare» gli arabi israeliani non fedeli allo Stato.

«Netanyahu arriva al traguardo finale — commenta Yossi Verter su Haaretz — esausto e dopo aver svenduto molti possedimen­ti preziosi che aveva garantito al suo Likud». Nei prossimi mesi spera di poter convincere i laburisti a entrare in un governo di unità nazionale per rafforzars­i e limitare le pretese dell’estrema destra. Altrimenti il suo governo rischia di non durare a lungo.

@dafrattini

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