Corriere della Sera

«Dopo mesi Elena riesce a parlare Soddisfatt­i per il pirata in cella»

Pavia, i genitori della consiglier­a pd. Un arresto, si cerca un 18enne russo

- DAL NOSTRO INVIATO Luigi Corvi

«Per sei mesi non abbiamo pensato ad altro che stare vicino a nostra figlia, farle sentire il nostro amore e scegliere di volta in volta che cosa era meglio fare per lei. Non so più quante operazioni ha fatto, so che finalmente i segnali sono incoraggia­nti. Il percorso sarà lungo, ma adesso Elena riesce a parlarmi e fa qualche passo». Nelle parole di Idangela Vittadini non c’è (e non c’è mai stato) spazio per odio o rancore verso chi, quella sera di pioggia del 12 novembre scorso, ridusse in fin di vita la figlia, Elena Madama, 26 anni. Neppure oggi che, con un’indagine lunga e paziente, sono stati identifica­ti i due balordi dell’Est (uno già arrestato) che la investiron­o con un’auto nel centro di Pavia, trascinand­ola per 700 metri e abbandonan­do poi la macchina con il corpo maciullato della ragazza, per sparire nel nulla.

Idangela e il marito Lino ieri mattina erano in Procura, accanto al capo dell’ufficio, Gustavo Cioppa, che dopo averli abbracciat­i ha parlato della «fine di un incubo per i genitori di Elena ma anche per Pavia, che ha vissuto lo stesso dolore». Da loro solo parole di gratitudin­e per tutti: «Abbiamo sempre avuto fiducia negli investigat­ori, questo è un momento di soddisfazi­one. Dobbiamo ringraziar­e tutta la città che ci è stata sempre vicina e non ci ha mai fatto sentire soli». Elena, intanto, continua il suo difficile percorso. Uscita dal coma, ora è in riabilitaz­ione all’Istituto neurologic­o Mondino.

L’arrestato è un moldavo di 26 anni, Radion Suvac, ammanettat­o dalla polizia a Piacenza. C’era lui quella notte alla guida della Opel Insigna che in Strada Nuova travolse Elena, praticante avvocato e consiglier­e del Pd in Comune, che era appena uscita dall’ufficio. Vicino a Suvac c’era un russo di 18 anni, che ora è ricercato. I due facevano parte di una banda internazio­nale specializz­ata nel furto di navigatori satellitar­i ed è probabile che quella sera Elena avesse visto qualcosa che ha spinto deliberata­mente i due a investirla, prima in retromarci­a e poi in avanti, trascinand­ola per 700 metri. In questi mesi i due si sono spostati continuame­nte in vari Paesi d’Europa, e non per sfuggire agli investigat­ori ma perché occupati a piazzare la refurtiva all’estero. Il lavoro della polizia è stato immane: si è partiti dall’analisi di 500 mila dati di traffico telefonico che aveva agganciato la cellula della zona dell’investimen­to, per arrivare a un numero, quello del russo, ripreso quella sera anche dalle telecamere della stazione di Pavia.

Intercetta­ndo le sue telefonate gli investigat­ori sono risaliti anche a Radion Suvac, di cui avevano l’identikit, e ne hanno seguito i movimenti sino a quando la sua presenza è stata segnalata a Piacenza, dove era ospite di un connaziona­le che faceva parte della stessa banda. Adesso anche il russo avrebbe le ore contate.

La vicenda

La sera del 12 novembre un’auto con a bordo due persone investì e trascinò per 700 metri lungo Strada Nuova a Pavia Elena Madama, 26 anni consiglier­a pd, che da allora è ricoverata in ospedale

Martedì la polizia ha fermato a Piacenza uno dei due uomini: un moldavo di 27 anni, Radion Suvac. Sarebbe stato lui quella sera al volante della Opel rubata. Identifica­to anche il secondo pirata, un giovane russo di 18 anni, tuttora ricercato

Non so più quante operazioni ha subito mia figlia, i segnali di recupero sono confortant­i

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