Corriere della Sera

«Un brano inedito e il museo: rivive mio padre Pino Daniele »

Il figlio Alessandro: esposizion­e a Napoli, sarà patrimonio dell’Unesco

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E probabilme­nte lo avrà chiamato di «nascosto» per chiedergli se potevano cambiare il titolo al brano: «È nato per caso, forse perché ci è sembrata una cosa abusiva modificare la struttura originale del brano», sorride sereno.

Una serenità che gli viene dalla consapevol­ezza che quella tempesta seguita alla morte del padre è ormai una leggera brezza lontana: «Ora la famiglia è più unita. E nella “Fondazione Pino Daniele” che stiamo per varare lavoreremo tutti noi figli». D’altronde dovrà esserci molta serenità nel gestire la Onlus che in agenda ha diversi progetti, tra i quali ce n’è uno di cui Alessandro sente una certa responsabi­lità: «Mio padre studiava musica almeno tre ore al giorno. Ecco, vorrei portare nei conservato­ri il suo metodo, la sua filosofia. Assegnerem­o borse di studio ai ragazzi di talento che non possono permetters­i di pagare una retta; organizzer­emo un concorso internazio­nale; lavoreremo con gli ospedali pediatrici per finanziare la ricerca e per garantire ai bambini malati terminali le apparecchi­ature necessarie per restare a casa con i familiari».

«Yes I know my way», cantava Pino, e anche suo figlio Alessandro conosce la strada che vuole imboccare per far rivivere la figura artistica (e non solo) di suo padre: «L’anno prossimo nascerà all’interno del Mamt di Napoli, il museo mediterran­eo dell’arte, della musica e delle tradizioni, un’esposizion­e permanente dedicata a papà. Ci saranno i suoi strumenti musicali, i nastri originali delle incisioni, i video dei concerti, materiali inediti, visite guidate. E tutto diventerà patrimonio

Ora la famiglia è più unita, lavoreremo assieme nella Fondazione Vogliamo aiutare i ragazzi che studiano musica e gli ospedali pediatrici

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