Corriere della Sera

Messi delle meraviglie La doppietta di Leo affonda il Bayern di Guardiola Neymar segna il terzo gol, Barcellona verso la finale

- DAL NOSTRO INVIATO

Con questo pallonetto Leo Messi, 27 anni, beffa Manuel

Neuer, 29, e realizza il gol del 2-0 (Reuters)

Doppietta di Lionel Messi ( 10 gol in 11 gare di Champions) e gol di Neymar (7 gol). Il Barcellona, nona vittoria consecutiv­a in Europa, ha schiantato il Bayern nell’ultimo quarto d’ora e adesso è a un passo dalla finale del 6 giugno all’Olympiasta­dion di Berlino. Pensare che martedì prossimo i bavaresi possano vincere con quattro gol di scarto all’Allianz Arena è più che un azzardo. Aveva ragione Guardiola a sostenere che in questo momento Messi è immarcabil­e e inarrestab­ile, perché è stato lui a fare la differenza, quando la partita era ancora in equilibrio. La forza di Luis Enrique è stata quella di non farsi prendere dall’ansia e di accettare che la sua squadra soffrisse il disegno tattico messo in piedi da Guardiola, che alla distanza ha pagato le assenze pesantissi­me di Ribéry e Robben più Alaba (nemmeno un vero tiro nello specchio della porta). Alla fine l’attacco dei blaugrana, che si era presentato con 108 gol nella stagione, ha fatto la differenza con una prova di forza spaventosa.

Nella coreografi­a sontuosa del Camp Nou, non c’è stato spazio per alcun riferiment­o a Guardiola (ignorato in maniera assoluta, non un applauso, non un coro, non un saluto, a parte l’abbraccio con Luis Enrique), che pure ha cercato di opporsi con le sue diavolerie alla forza offensiva dei blaugrana, andati al riposo dopo aver costruito tre palle gol contro una del Bayern. Neuer è stato all’altezza della sua fama nel respingere con il piedone destro le conclusion­i di Suarez (12’, solo dopo l’erroraccio di Boateng) e Dani Alves ( 39’, presentato­si al Camp Nou in smoking e ciabatte), mentre il tiro di Neymar (15’) è stato deviato in angolo da Boateng. Il Bayern è andato vicino al vantaggio sulla gran giocata esterna di Muller, ma Lewandowsk­i (mascherato) è arrivato in ritardo di centesimi di secondo. Guardiola ha continuato a cambiare assetto alla sua squadra, passando dalla difesa a 3 a quella a 4 e ruotando gli uomini in mezzo al campo (prima 5 e poi 3 più un rifinitore Schweinste­iger), con marcature spesso a uomo. I bavaresi sono stati bravi nel tenere la linea di difesa alta e nel muoversi come sempre dovrebbe fare una squadra, costringen­do il Barça a giocare in contropied­e e comunque a liberarsi del pallone quasi sempre in maniera frettolosa; Messi ha avuto più libertà del previsto, ma ha quasi sempre trovato i compagni marcati e Neymar è andato spesso a sbattere sui raddoppi avversari.

L’errore di Dani Alves (fallo su Lewandowsk­i) ha aperto la ripresa, con la punizione sciupata da Muller, ma è stato il Bayern a tenere in mano la partita

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