Fiorentina a Siviglia La notte più dura
Montella con i vecchi a caccia dell’impresa
In bilico tra tutto e niente, tra una stagione da incorniciare e una da dimenticare, la Fiorentina spagnola gioca il suo derby contro il Siviglia. I tifosi rojiblancos, che in 40 mila riempiranno il Sanchez Pizjuan, si sentono già con un piede a Varsavia e si danno da fare per organizzare la trasferta in Polonia alla fine di maggio. L’ottimismo andaluso, un po’ sprezzante, è alimentato dai numeri. La formidabile banda di Unai Emery è campione in carica, ha vinto le ultime 8 sfide europee davanti alla propria gente e in questa stagione ha perso in casa solo sabato contro il Madrid.
La Fiorentina, serafica,vola bassa ma si sente in corsa perché nella lunga cavalcata europea ha già ribaltato il pronostico sia contro il Tottenham che con la Roma, perché lontano dal Franchi è imbattuta da 12 partite e perché «in un ambiente così caldo i miei giocatori sapranno esaltarsi», assicura Montella. Per fortuna l’aprile nero è passato, anche se le 4 sconfitte consecutive in campionato hanno complicato la rincorsa alla prossima Europa League e cancellato certezze che parevano acquisite. L’allenatore, dopo il 3-1 al Cesena che ha suturato l’emorragia, si affida ai vecchi, l’anima e il tesoro del gruppo: Gonzalo Rodriguez dirigerà la difesa, Pizarro darà forza alle ripartenze, Borja Valero alimenterà il giro palla. E poi c’è Gomez, 10 gol, il miglior marcatore, eppure deludente e disarmante. Per il tedesco è l’ennesimo esame: «Gli ultimi due anni non posso cancellarli. Però guardo avanti e voglio arrivare a Varsavia, anche se non dipende solo da me. Sono un attaccante che ha bisogno della squadra».
Sarà una partita speciale soprattutto per Joaquin, che è stato un idolo del Betis, l’altra squadra della città, e qui tornerà per chiudere la carriera. «Vorrei vincere per fare felici due tifoserie», sogna il torero. «Arrivare ad una semifinale non è facile. Siamo sereni, non appagati. Proveremo a sfruttare le debolezze del Siviglia», aggiunge Montella. Sarà anche la sfida tra allenatori emergenti, che mettono il gioco al centro del progetto. In comune Vincenzo e Emery hanno anche un’altra cosa, anzi un’altra squadra: il Milan. I rossoneri hanno prima pensato all’Aeroplanino, ora sono incuriositi dallo spagnolo. Ma stasera è un dettaglio. Firenze, 7 anni dopo, ci riprova. Allora furono i rigori a tradire Prandelli contro i Rangers. Adesso, con Andrea Della Valle in tribuna, una nuova occasione per entrare nella storia.
(Epa)