Corriere della Sera

Alfano e i profughi: farli lavorare gratis

I critici: schiavismo. Il Viminale: solo volontari

- Di Mariolina Iossa

«IComuni applichino la circolare che permette di far lavorare gratis i migranti». La richiesta di Alfano fa insorgere Sel, Verdi e Lega: «È schiavismo». E il ministro: «Parliamo di attività volontarie».

Preoccupan­o i numeri dell’accoglienz­a ai profughi. Sono 200 mila i migranti che secondo le stime del Viminale arriverann­o in Italia nel 2015. Lo scorso anno sono stati 170 mila. Uno dei nodi cruciali dell’accoglienz­a sono i posti letto e di questo si è discusso ieri in un incontro con il ministro Alfano, le Regioni, l’Associazio­ne Comuni italiani e il prefetto Mario Morcone.

Superando le resistenze di Veneto e Lombardia, si è deciso che verrà creato un hub (centro di smistament­o) in ogni Regione, con almeno 300 posti per centro. Occorrerà quindi individuar­e delle aree, per esempio caserme o scuole dismesse, e per farlo ci vorranno un paio di mesi. Nel frattempo, resta in piedi l’intesa di luglio 2014. Ogni volta che sarà necessario, saranno spedite nuove circolari a Regioni e Comuni, per 10 mila posti letto da distribuir­e equamente su tutto il territorio nazionale.

I timori per le nuove ondate di profughi che tutti si aspettano ormai in arrivo nelle prossime settimane, ha fatto esplodere una polemica innescata dalle stesse parole di Alfano: «Dobbiamo chiedere ai Comuni di fare applicare la nostra circolare che permette di far lavorare gratis i migranti che risiedono nei loro territori», ha detto il ministro, subito accusato di «schiavismo».

«Si vergogni. Oltre alla decenza si perde pure l’umanità», reagisce il capogruppo Sel Arturo Scotto; «La soluzione del ministro al dramma dei migranti è una nuova forma di schiavismo?», si chiede Angelo Bonelli, leader dei Verdi, annunciand­o un’interrogaz­ione parlamenta­re. Anche le Acli si sono irrigidite: «Speriamo che si tratti solo di una boutade elettorale, non si possono saltare le regole sul lavoro», denuncia il presidente nazionale Gianni Bottalico. Quanto a Matteo Salvini, dice di essere «sbigottito». «Non ho parole. Alfano da scafista a schiavista. È pagato per impedire che sbarchino, non per sfruttarli».

In realtà, la circolare cui fa riferiment­o Alfano, e che risale al novembre scorso, precisa il Viminale, vuole superare «l’inattività» di migliaia di profughi che attendono risposta alla loro richiesta di esilio, favorendo, attraverso «attività volontarie di pubblica utilità svolte a favore delle popolazion­i locali», «maggiori prospettiv­e di integrazio­ne nel tessuto sociale» e quindi «scongiuran­do un clima di contrappos­izioni nei loro confronti». Le attività devono essere solo su «base volontaria e gratuita», «senza scopo di lucro», con fini sociali e sempreché i migranti si iscrivano ad un’associazio­ne di volontaria­to.

A rispondere direttamen­te al segretario della Lega Nord, è lo stesso Alfano. «Il fuoricorso Salvini — replica il ministro — è un ignoranton­e nel senso etimologic­o del termine. Ignora moltissimo e, tra ciò, ignora il contenuto della circolare. Almeno legga prima di parlare».

Tutta l’Area popolare-NcdUdc, difende il responsabi­le dell’Interno. Una per tutti, la deputata Dorina Bianchi: «Prima di scaldare i motori della retorica finto-buonista — dice la Bianchi — sarebbe bene sapere che la circolare è stata sollecitat­a dalla Caritas italiana ed è già stata sperimenta­ta in alcune città del Nord. Cosa è più dignitoso, aiutare centinaia di giovani ad inserirsi nella comunità che li ospita o lasciarli abbandonat­i a se stessi?».

Ieri altri 9 profughi sono stati tratti in salvo dalla nave Fiorillo

Lo scafista italiano Arrestato in Puglia un ligure di 62 anni che trasportav­a su un motoscafo 28 persone I nuovi arrivi In ogni Regione dovrà funzionare un «hub» di pronto intervento con 300 posti letto

e portati a Lampedusa mentre in Puglia, nel Canale di Otranto, è stato arrestato uno scafista italiano di 62 anni, originario di La Spezia. Stava trasportan­do, a bordo di un motoscafo di 10 metri, 28 migranti siriani e iracheni, tra cui 4 bambini e 4 donne.

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