Corriere della Sera

Un rogo blocca Fiumicino, voli nel caos

All’origine dell’incendio un corto circuito. Oggi lo scalo sarà operativo solo a metà

- Di Fabrizio Roncone Capponi, Frignani

Un incendio scoppiato poco dopo la mezzanotte di ieri, forse per un corto circuito, ha distrutto il terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, a Roma. I vigili del fuoco: «Siamo arrivati subito, ma le porte erano chiuse » . Disagi per centinaia di passeggeri e migliaia di pendolari per la chiusura, temporanea, dei collegamen­ti stradali e ferroviari. « Ma il piano di emergenza ha funzionato».

La testimone, Alessandra Petrucci, a metà mattina è ancora impaurita: «Era mezzanotte, ho visto del fumo nero uscire dal bocchetton­e dell’aria condiziona­ta, in un locale dietro al frigorifer­o, ho chiamato due poliziotti ma il fumo dal bocchetton­e ormai aveva invaso tutto, le fiamme hanno mangiato il soffitto in pochi istanti...». È una ragazza con i capelli, la maglia e i pantaloni neri: è lei, come racconta ai poliziotti, ad accorgersi di ciò che stava accadendo, proprio là nel bar dove lavora, nell’area commercial­e del Terminal 3.

L’incendio scoppia a mezzanotte e sei minuti: distrugge la zona commercial­e (incluso il negozio di Bulgari), brucia 15 cabine passaporti, e manda 4 persone intossicat­e in ospedale. E crea danni: al traffico aereo in molti aeroporti (a Roma 330 voli cancellati, migliaia di passeggeri a terra e oggi aeroporto operativo al 50%, «i Terminal 1, 2 e 5 sono agibili e operativi» dice Lorenzo Lo Presti, ad di Adr), a quello autostrada­le (chiusa la Roma-Fiumicino) e cittadino (a Roma va in tilt), e per qualche ora vengono sospesi anche i collegamen­ti dei treni diretti al Leonardo Da Vinci (disagi anche alla stazione Termini). Un inferno.

Accade tutto al Terminal 3: costruito nel 1961, rifatto esattament­e un anno fa, già finito sott’acqua a causa di un’alluvione. Sotto accusa c’è l’impianto elettrico dell’air duty (la Procura di Civitavecc­hia ha aperto un’inchiesta per incendio colposo, al momento contro ignoti), si ipotizza un corto circuito nel quadro elettrico del bar o di un altro locale, ma bisognerà aspettare per avere certezze. Anche perché uno dei vigili del fuoco presenti racconta: «Siamo arrivati in pochissimo tempo ma una volta al Terminal non riuscivamo a entrare, le porte erano chiuse, abbiamo cercato di arrivare dalle piste ma abbiamo dovuto aspettare che le aprissero...». In quel momento è, ormai, mezzanotte e 40. Di certo l’area che va distrutta è grande (nella serata di ieri si parlava di oltre mille metri quadrati) e la scena che accoglie i soccorrito­ri è terribile: colonne di fumo nero, «aria irrespirab­ile», fiamme altissime che divorano la struttura, «esplosioni continue». Tra i passeggeri, alcuni si rassegnano e si allontanan­o, altri protestano: «Ma come, chiudete l’aeroporto? Non è possibile, io da qui non me ne vado!», e ci vuole il lavoro delle forze dell’ordine guidate del vicequesto­re Antonio Del Greco per evacuare tutto lo scalo.

Al mattino arrivano altri passeggeri: «Non si respirava — dice Damiano Chianella, 26 anni e un volo per la Finlandia previsto per l’alba — e all’inizio ho pensato a un attentato». È stato il pensiero di molti. Le polemiche non si contano: «Adr e Enac hanno garantito il ripristino del Terminal in tempi brevi — dice il presidente della commission­e Trasporti della Camera, Michele Meta — ma va migliorata la sicurezza». E un altro deputato pd, Michele Anzaldi: «Possibile che di fronte a un fatto del genere non ci fosse un piano B per tutelare i passeggeri?».

Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, denuncia «l’aumento del costo dei biglietti da Roma in seguito all’emergenza, da 400 a 600 euro. È inaccettab­ile lucrare sulla spalle dei passeggeri». In borsa nessuna ripercussi­one su Atlantia, che detiene il 100 per cento di Aeroporti di Roma: il titolo guadagna l’1,5% per cento.

L’incidente Aeroporto evacuato, quattro gli intossicat­i Distrutta un’area di oltre mille metri quadri

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I ritardi L’incendio all’aeroporto di Fiumicino ha causato cancellazi­oni di voli e ritardi. Il primo aereo che è riuscito a decollare è stato il «Delta» delle 14.51 per Detroit. In mattinata erano stati fatti atterrare solo i 19 voli interconti­nentali

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