Cameron l’ottimista e la spinta dell’economia La conferma dell’«eccezione scozzese»
È un risultato che va in controtendenza rispetto alle previsioni della vigilia e ha alcune ragionevoli spiegazioni. La prima è che a favore di David Cameron ha giocato il cosiddetto «feel good factor», l’ottimismo che la ripresa economica ha cominciato a generare. Il premier uscente ha molto spinto su questa chiave negli ultimi giorni di campagna elettorale e le urne sembrano avergli dato ragione. Il leader tory non conquista la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Comuni ma ci va vicino, esce rafforzato dalla consultazione anche se il suo alleato principale, il liberaldemocratico Nick Clegg, è ridotto a ben poca cosa. Cameron ha davanti altri cinque anni, può pensare al referendum sull’Europa nel 2017 e mette anche a tacere i rivali interni al suo partito (Boris Johnson in testa) che già preparavano il suo funerale. La seconda spiegazione è che Ed Miliband scivola a livelli bassissimi perché il suo populismo di sinistra ha spaventato i moderati e non ha convinto il suo elettorato più fedele. E’ stato percepito come un leader debole e prigioniero di vecchie idee. Per di più ha subito, a differenza di Cameron che ha contenuto lo Ukip a destra, una fortissima erosione a sinistra in Scozia. Un vero e proprio bagno di sangue. E qui veniamo al terzo punto: che gli indipendentisti scozzesi stessero sfondando si avvertiva. Sono andati ogni oltre aspettativa, buttando sostanzialmente fuori dalla Scozia, ex fortino laburista, i partiti unionisti. La «Scotweiler», Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party, è la seconda vincitrice di queste consultazioni perché usando toni appropriati e non estremisti è riuscita a riaccendere la miccia della questione Scozia dopo che l’esito del referendum secessionista sembrava averla spenta. Gli indipendentisti scozzesi andranno a Westminster, rivendicheranno maggiore devoluzione e primo o poi agiteranno lo spettro di un nuovo referendum. Sono l’opposizione più pericolosa per David Cameron. Ed Miliband è destinato al pensionamento anticipato.