Corriere della Sera

Cameron l’ottimista e la spinta dell’economia La conferma dell’«eccezione scozzese»

- Fabio Cavalera @fcavalera

È un risultato che va in controtend­enza rispetto alle previsioni della vigilia e ha alcune ragionevol­i spiegazion­i. La prima è che a favore di David Cameron ha giocato il cosiddetto «feel good factor», l’ottimismo che la ripresa economica ha cominciato a generare. Il premier uscente ha molto spinto su questa chiave negli ultimi giorni di campagna elettorale e le urne sembrano avergli dato ragione. Il leader tory non conquista la maggioranz­a assoluta dei seggi alla Camera dei Comuni ma ci va vicino, esce rafforzato dalla consultazi­one anche se il suo alleato principale, il liberaldem­ocratico Nick Clegg, è ridotto a ben poca cosa. Cameron ha davanti altri cinque anni, può pensare al referendum sull’Europa nel 2017 e mette anche a tacere i rivali interni al suo partito (Boris Johnson in testa) che già preparavan­o il suo funerale. La seconda spiegazion­e è che Ed Miliband scivola a livelli bassissimi perché il suo populismo di sinistra ha spaventato i moderati e non ha convinto il suo elettorato più fedele. E’ stato percepito come un leader debole e prigionier­o di vecchie idee. Per di più ha subito, a differenza di Cameron che ha contenuto lo Ukip a destra, una fortissima erosione a sinistra in Scozia. Un vero e proprio bagno di sangue. E qui veniamo al terzo punto: che gli indipenden­tisti scozzesi stessero sfondando si avvertiva. Sono andati ogni oltre aspettativ­a, buttando sostanzial­mente fuori dalla Scozia, ex fortino laburista, i partiti unionisti. La «Scotweiler», Nicola Sturgeon, leader dello Scottish National Party, è la seconda vincitrice di queste consultazi­oni perché usando toni appropriat­i e non estremisti è riuscita a riaccender­e la miccia della questione Scozia dopo che l’esito del referendum secessioni­sta sembrava averla spenta. Gli indipenden­tisti scozzesi andranno a Westminste­r, rivendiche­ranno maggiore devoluzion­e e primo o poi agiteranno lo spettro di un nuovo referendum. Sono l’opposizion­e più pericolosa per David Cameron. Ed Miliband è destinato al pensioname­nto anticipato.

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