De Lorenzo: diritto inalienabile ora vedremo se me lo toglieranno
L’ex ministro Francesco De Lorenzo, 76 anni, un tempo «Sua Sanità» e potentissimo «vicerè» di Napoli, insieme con Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato, prima che scoppiasse Tangentopoli, da ex parlamentare del Pli fino a ieri incassava un vitalizio pari a 4 mila e 13 euro mensili. Bei tempi. Lo sa che lo perderà? «Non lo so e non intendo entrare nel merito. Vivo alla giornata! Boldrini e Grasso vogliono togliermi il vitalizio? Facciano pure, se per loro il mio non è più un diritto. Bisognerà vedere, però, cosa ne pensano gli organi superiori. La Corte Costituzionale, per esempio». Ma le nuove regole di Camera e Senato parlano chiaro: lei fu condannato in via definitiva a 5 anni di
Bisognerà capire cosa ne pensa la Consulta
carcere per associazione a delinquere finalizzata al finanziamento illecito ai partiti. Cosa pensa di fare ? «Chiederò ai giudici la riabilitazione». Così, in caso positivo, potrà riottenere subito il vitalizio. «La chiederò, in realtà, perché dopo 20 anni io non mi sento ancora un condannato. Perché la stessa Corte Costituzionale stabilì che all’epoca subii un processo ingiusto». Anche ora, sui vitalizi, sembra attendersi dalla Consulta un responso a favore. «Vi invito a leggere le criticità contenute nel parere richiesto dal presidente del Senato al professor Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte. Vi si parlava, mi pare, di diritti inalienabili e insindacabili! Comunque oggi vivo al servizio dei malati di cancro, rappresento con la mia Favo 550 associazioni in Italia e 370 in Europa. Sono questi i problemi seri della vita...».