Burro spalmato sul pane, ritorno all’infanzia
Il burro mi riporta all’infanzia, al tempo in cui tornando da scuola trovavo mia madre che lo mantecava per metterlo negli spaghetti insieme al parmigiano; piatto banale direte voi oggi, ma all’epoca era una festa; erano gli anni del boom e il burro, riservato da sempre ai signori, era diventato improvvisamente accessibile a tutti. Da bambini si mangiava in tutti i modi: con pane e marmellata, con lo zucchero, con le acciughe; altro che snack e merendine! Ricco di vitamina A, il burro viene fatto con la parte grassa del latte separata dal siero e condensata. Il top della qualità è sicuramente il burro prodotto con panna di centrifuga ottenuta dal latte appena munto raffreddato, così da impedire lo sviluppo di batteri, e centrifugato. È una panna molto corposa e, grazie all’assenza di qualsiasi processo fermentativo, più dolce di qualsiasi altra. C’è poi il burro prodotto con panna raccolta per affioramento spontaneo dal latte lasciato a riposo per 10-20 ore a temperatura ambiente; i microrganismi fermentano producendo una serie di sostanze aromatiche. Infine c’è il burro prodotto con panna di siero ottenuta dalla scrematura dei grassi della lavorazione dei formaggi. Grande burro italiano è sicuramente il “Demisec” della Sepertino, caseificio piemontese con una tradizione lunga ben 4 generazioni; ottenuto da panna di centrifuga con un pizzico di sale rosa dell’Himalaya, è un unico nel suo genere. Da usare per ogni tipo di ricetta o alla vecchia maniera, spalmato su una fetta di pane. Pochi morsi e si torna bambini!