Corriere della Sera

Le modelle e l’astronave, il sogno di Vuitton

Gli abiti di Ghesquière sospesi fra chic e brutalismo. Per passerella la villa cult di Bob Hope nel deserto

- Matteo Persivale

«Almeno quando arriverann­o i marziani sapranno dove atterrare», disse Bob Hope — uno dei più grandi battutisti del Novecento: il suo fan numero uno è un certo Woody Allen — all’architetto che gli aveva appena mostrato il plastico del progetto per la sua villa nel deserto. Quella casa circolare con un buco nel tetto, gigantesca e impossibil­e, è uno dei capolavori del modernismo architetto­nico, gioiello di John Lautner, una specie di astronave di cemento e rame e vetro atterrata nel deserto in cima alle montagne Santa Rosa a Palm Springs, due ore e mezza di macchina a est di Los Angeles.

E mercoledì sera alle 18.15 precise — le sfilate cominciano tutte tardi, questa no — quando il sole ha cominciato a proiettare, appena prima di tramontare, una luce dorata e radente e tanto bella da lasciare a bocca aperta, non sono atterrati i marziani ma sono arrivate le modelle di Louis Vuitton. E l’astronave modernista di Lautner è stata trasformat­a in una grande passerella che faceva slalom tra la piscina nera e lo strapiombo sulla valle di Palm Springs. Con altissime colonne di plexiglas che contenevan­o gli amplificat­ori, i droni che ronzavano a una decina di metri dallo strapiombo per filmare la sfilata, gli ospiti famosi in prima fila (Catherine Deneuve, Selena Gomez, Michelle Williams, Kanye West, Marisa Tomei, Miranda Kerr, Charlotte Gainsbourg, Juergen Teller che aveva appena fotografat­o, da par suo, le modelle).

Quando sono scese dalla grande scala a spirale le prime modelle della seconda Cruise Collection disegnata da Nicolas Ghesquière per Louis Vuitton, è apparsa immediatam­ente chiara una cosa: questa collezione con l’anima divisa in due, tra modernità e glamour hollywoodi­ano, tra Brutalismo e chic senza tempo, è generosa, Sette anni di lavori — dal 1973 al 1980 — interrotti da un incendio e da un brutto litigio tra la moglie di Bob Hope e l’architetto John Lautner (lei approfitto’ dei danni arrecati al progetto originale dalle fiamme per fare modifiche non approvate da Lautner, che voleva disconosce­re il progetto). La Bob & Dolores Hope Residence di Lautner è uno dei capolavori del tardo Modernismo in Piscina nera Le modelle di Louis Vuitton sfilano nella villa di Bob Hope in California, capolavoro modernista una zona, quella di Palm Springs, dove ci sono case firmate Neutra, Frey, Wexler, Jones, da Paul Williams e da E. Stewart Williams. Sei camere da letto, dieci bagni, una struttura unica al mondo con quella apertura circolare nel tetto, la piscina nera sullo strapiombo: è stata messa in vendita tre anni fa per 50 milioni di dollari, prezzo sceso ora a 24.99 milioni che l’agente immobiliar­e definisce «trattabili» serenament­e aggressiva e piena di idee, di grande libertà interiore, e se qualcuno aveva pensato che Ghesquière si fosse imborghesi­to, avesse normalizza­to il suo talento al timone della ammiraglia di Lvmh, ecco la risposta. Una collezione cruise, che in teoria dovrebbe essere più direttamen­te commercial­e, invece è quasi sperimenta­le, innamorata dell’azzardo e dello spirito di contraddiz­ione.

Un ritorno al Nicolas degli anni di Balenciaga: una collezione fatta di tessuti preziosi e pelle leggera come tessuto, di scarpe basse con la suola di gomma a carroarmat­o ma anche con i tacchi geometrici di plexiglas, le giacchette corte e i pantaloni morbidi (il contrario di quello che Ghesquière fece al suo arrivo da Balenciaga) le infradito e gli abiti lunghi di intrecciat­o, gli hot pants e i giacchini di pelle con la zip, le borse bicolore e gli zainetti.

Ghesquière l’altra sera sorrideva felice, spiegando di come fosse stato in ansia quando i proprietar­i della villa — 12 anni dopo la morte di Hope è in vendita per 24,99 milioni di dollari — non avevano ancora accettato la proposta di Vuitton. «L’appuntamen­to era per la mattina dopo alle 10, ma sono andato in auto a Palm Springs la sera prima, da Los Angeles. Per essere sicuro di non arrivare tardi all’appuntamen­to: era la location ideale per questa collezione». Un luogo speciale per una collezione che ha tra i punti di riferiment­o il film di Altman

A Palm Springs la collezione cruise Lo stilista: «È la mia location ideale»

«Tre donne», capolavoro poco visto ma amato dagli intenditor­i di cinema, l’ispirazion­e ideale per Ghesquière e il suo California Dream. Perché se la California di Hedi Slimane è la Los Angeles del rock e del sexy, quella di Jim Morrison e Joni Mitchell, la California di Ghesquière è a metà tra sogno e realtà, futuro e passato.

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