Corriere della Sera

Brady il semidio retrocesso a baro L’America perde uno dei suoi eroi

Un rapporto accusa il quarterbac­k dei Patriots: usava palloni sgonfi

- Domenico Calcagno

Liga; secondo posto al Mondiale; i guai con il fisco spagnolo; un complicato rapporto con Luis Enrique, sfociato nell’appendice di gennaio, quando non era nemmeno entrato a partita iniziata, nel giorno della sconfitta con la Real Sociedad. E in più, la beffa somma: il Pallone d’oro a Cristiano Ronaldo. Un po’ inquieto e un po’ depresso, forse Messi ha persino pensato di lasciare il Barcellona; i proprietar­i di Paris St. Germain Superbowl numero 49. Adesso però c’è molto di più: un’indagine di 243 pagine scritta da un investigat­ore e da un genio della fisica secondo la quale i New England Patriots di Brady avrebbero sgonfiato 11 dei 12 palloni usati per attaccare i Colts di Indianapol­is nella semifinale vinta 45-7. A Boston pioveva e faceva freddo quel 18 gennaio, il pallone appena più sgonfio, più morbido, garantiva una presa e un controllo migliori al quarterbac­k e ai suoi ricevitori.

Certezze definitive non ce ne sono, il rapporto afferma che il fattaccio sia «più probabile che no» e accusa Brady di essere stato «generalmen­te consapevol­e di attività inappropri­ate». La botta all’immagine però è durissima e adesso l’uomo meno invidiato d’America è Roger Goodell, il commission­er della Lega, che dovrà decidere se sospendere il semidio, forse per sempre perché Brady («Non ne sapevo nulla» si è difeso ieri) di anni ne ha 37 e, nonostante tutte le sue qualità, ancora poco football davanti. e Manchester City avevano già fatto sapere di essere disposti a firmare un assegno in bianco, ma non si è ancora capito se ci possa essere un Barcellona senza Messi e Messi senza il Barcellona.

Sono state le vittorie a cambiare il corso degli eventi. Lo sa bene anche Guardiola, insultato da Thomas Muller per il cambio con Goetze. Luis Enrique ha cambiato il Barça, passando dal tiki taka a un gioco

Che poi, se Brady è finito in mezzo a questa storia è solo colpa di un suo errore: un intercetto, un lancio cioè catturato non da un suo ricevitore, ma da un avversario, D’Qwell Jackson dei Colts. Jackson passò quell’ovale agli arbitri, che si accorsero subito del possibile inghippo, anche perché prima della partita i 12 palloni scelti dai Patriots non erano nell’angolo di spogliatoi­o Lancio Tom Brady, 37 anni, in azione lo scorso 18 gennaio contro i Colts, la partita nella quale il quarterbac­k dei Patriots avrebbe barato (Ap) dove avrebbero dovuto essere. Il dubbio è poi cresciuto grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso, ai messaggi trasforman­dosi nella conclusion­e: assolti allenatori e giocatori dei Patriots, inguaiati Jim McNally (responsabi­le dello spogliatoi­o), autodefini­tosi in un sms deflator, sgonfiator­e, e John Jastremski (assistente ai materiali di gioco). E lui, Tom Brady: in un messaggio McNally parla di scarpe e palloni firmati da Brady in cambio di palle sgonfie.

Insomma, è difficile che il quarterbac­k dei sogni la faccia franca: comunque vada le possibilit­à di essere retrocesso da semidio a cheater, baro, sono altissime. A meno che non abbia la stessa fortuna di Jonny Wilkinson. Quando nel Mondiale di rugby del 2011 venne fuori che l’Inghilterr­a usava palloni sgonfi, la colpa se la presero due uomini dello staff. E Jonny, il cavaliere di San Giorgio, se la cavò mantenendo immacolata la sua leggenda. Nel football americano le squadre sono divise in attacco e difesa Alternanza L’attacco — ha il possesso di palla e usa di solito uno dei suoi palloni — affronta la difesa avversaria e viceversa. Ai cambi di possesso cambiano gli uomini in campo. Una palla sgonfia favorisce chi attacca

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