Corriere della Sera

Aspettando Ulissi, voliamo Basso Sfida azzurra tra «nonni» e nipoti

Non solo Aru in cerca di gloria: da Pozzovivo a Viviani, fino all'eterno Petacchi

- Marco Bonarrigo

Anche nel ciclismo il potere in Italia è saldamente nelle mani dei padri. Talvolta addirittur­a dei nonni. Gente in gamba, ci mancherebb­e: senza il filtro della meritocraz­ia in bici finisci fuori tempo massimo o spalmato sull’asfalto. Però al Giro, a 41 anni suonati, nonno Alessandro Petacchi sgomiterà ancora in volata tra ventenni guizzanti e il suo coetaneo Matteo Tosatto guarderà le spalle a capitan Contador. Sono italiani i più vecchi (e saggi) tra i 198 partenti del Giro d’Italia. Ben oltre i 35 anni viaggiano i gregarioni Basso e Tiralongo, il jolly Paolini, vecchi soldati incapaci di deporre le armi come Pellizotti e Nocentini.

Ma dietro a Fabio Aru (e anche a Domenico Pozzovivo), cui affidiamo la sfida suprema con Pistolero Contador, c’è voglia e bisogno di un’Italia giovane. Nel 2014 al Giro gli azzurri vinsero 6 tappe, poche rispetto alla media del decennio scorso, abbastanza se si considera la

Tris tricolore Da sinistra, Fabio Aru, Ivan Basso e Diego Ulissi (Ansa, Afp, Bettini) salute non eccelsa del movimento e la caratura internazio­nale che ha assunto la corsa. A chi quindi affidare le nostre speranze di classifica o (più realistica­mente) di vittoria di tappa? Tra i 59 azzurri al via uno dei più talentuosi, lo scalatore piemontese Diego Rosa, è al servizio di Fabio Aru, mentre un altro gran bel grimpeur, il 22enne veronese Davide Formolo, potrebbe giocare da battitore libero nella Cannondale Garmin se il leader (l’usurato canadese Hesjedal) dovesse perdere contatto dai vertici. Tra le ruote veloci (dove non abbondiamo in talenti) si punta su Giacomo Nizzolo, capitano della Trek, Elia Viviani (che quest’anno ha battuto Cavendish) Sacha Modolo, e Matteo Pelucchi.

Grandissim­o talento è quello del toscano Diego Ulissi, che lo scorso anno vinse due tappe e poi uscì tramortito da un’ambigua vicenda di doping (salbutamol­o), pagata troppo cara in rapporto alle colpe. Riuscisse a rialzare la testa, potrebbe tornare a essere l’uomo di riferiment­o tra i cacciatori di tappe. Come da tradizione, la Bardiani Csf della famiglia Reverberi schiera l’unico team al cento per cento azzurro, pieno di ragazzi arrembanti: Bongiorno, Battaglini, Pirazzi, Zardini hanno salvato la faccia al nostro ciclismo negli ultimi due anni con belle azioni solitarie. Per coprire la voce «uomini da fughe un po’ pazze con speranza di arrivare» schieriamo i siciliani Visconti e Damiano Caruso, lo stakanovis­ta Paolini (vincitore della Gand-Wevelgem) e il giovanissi­mo Iuri Filosi, un po’ passista e un po’ scalatore. Per concludere, ci sarebbe anche Damiano Cunego. Non giovanissi­mo (34 anni) ma ringiovani­to dal passaggio in una squadra nuova (Fantini Nippo) e capace di mostrare una verve che sembrava perduta. Da domani, per tutti, cominciano gli esami. Così oggi

ore 10-11.30 prove libere

ore 14-15 prove libere Tv: diretta SkySportF1, differita ore 14.30 e 18.30 RaiSport1 Così domani

ore 10-11.30 prove libere

ore 14-15 qualifiche Tv: diretta SkySportF1, differita prove ore 16 RaiSport1, differita qualifiche ore 18 Raidue Così domenica

ore 14 Gp di Spagna Tv: diretta SkySportF1, differita ore 21 Raidue Mondiale Piloti 1. Hamilton (Gbr) Mercedes

93 2. Rosberg (Ger) Mercedes

66 3. Vettel (Ger) Ferrari 65

Raikkonen (Fin) Ferrari 42

Massa (Bra) Williams 31 6. Bottas (Fin) Williams 30 7. Ricciardo (Aus) Red Bull

19 8. Nasr (Bra) Sauber 14 9. Grosjean (Fra) Lotus 12 10. Hulkenberg (Ger) Force India 6 11. Verstappen (Ola) Toro Rosso 6 12. Sainz (Spa) Toro Rosso 6 13. Perez (Mes) Force India 5 14. Ericsson (Sve) Sauber 5 15. Kvyat (Rus) Red Bull 4 Costruttor­i 1. Mercedes

159 2. Ferrari 107 3. Williams 61 4. Red Bull 23 5. Sauber 19 6. Lotus 12 7. Toro Rosso

12 8. Force India

11

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