Corriere della Sera

Seb e Kimi, fiducia Ferrari «Più che mai vicini al vertice»

- DAL NOSTRO INVIATO Flavio Vanetti

Ritoccato il «trucco» grazie a un pacchetto aerodinami­co aggiornato e, si dice, aggressivo, la Ferrari si consegna inevitabil­mente a una domanda. Anzi, a due. Ecco la prima: quanto c’è da essere fiduciosi? Quindi, la seconda: ha ragione Niki Lauda, quando dice che la Rossa è più vicina alla Mercedes? La risposta di Sebastian Vettel è cumulativa: «Non siamo vicini, ma più che vicini a chi è al vertice». Però la battuta del giorno è di Kimi Raikkonen: «Che cosa c’è di diverso rispetto all’anno scorso? L’anno...». Chi lo conosce bene sa che l’ironia minimalist­a di Iceman equivale a soddisfazi­one. Kimi lo spiega: «Non lottiamo solo per il titolo piloti, ma anche per quello costruttor­i». Non è sempre stato così? «No, ora è meglio. Anche sul fronte delle strategie oggi facciamo le cose giuste al momento giusto». Qui Barcellona: è la prima tappa europea della F1. Ed è storicamen­te il Gp delle speranze e dei tentativi di correggere le «marachelle» d’inizio stagione. Quindi, si cambia (vedremo, per dire, la Red Bull con il naso accorciato? Pare sia una delle mosse per avvicinare la Williams, sempre che la Renault poi non tradisca con le power unit) e un po’ tutti confidano in qualcosa di meglio. Vale anche per Fernando Alonso, occhiali scuri da giocatore di poker a causa di una congiuntiv­ite, risoluto a cavare progressi dalla McLaren e per nulla condiziona­to dal ricordo del famoso incidente del 22 febbraio durante i test, alla curva 3: «Ci serve solo un piccolo balzo in avanti per entrare nella zona punti» dice Nando. Ma la Mercedes resta la lepre da inseguire. Dilazionat­o a Montecarlo l’annuncio del rinnovo con Hamilton, messo sotto contratto il talentuoso Esteban Ocon, le Frecce d’Argento puntano tra l’altro a ripristina­re quelle doppiette che i rompiscato­le di Maranello da due Gp riescono a vanificare: «Il divario non è colmato — ammette Vettel —. Però 3 mesi fa, ai test, eravamo ben più indietro rispetto a loro: in questo periodo sono successe tante cose positive e da qui in poi dobbiamo confermare la tendenza». Sul Cavallino, però, incombe un pasticcio per ora contornato dal mistero. A Barcellona non ci sono il direttore sportivo Massimo Rivola, che si avvia a saltare una gara dopo ben 16 anni (incluso il periodo alla Toro Rosso, dove cominciò la forte amicizia con Vettel), uno dei responsabi­li della logistica, Massimo Balocchi, e un cuoco. Pare siano stati sospesi. Ma la scuderia, dopo un iniziale «no comment», ha precisato che sono a casa «in ferie pagate e per risolvere questioni personali» (parole del team principal Maurizio Arrivabene). Ritroverem­o allora Rivola a Montecarlo? «Vedremo» è stata la chiosa di Arrivabene. La storia dirà se è la prima crepa del nuovo corso in un ambiente che pareva aver ritrovato serenità.

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