Corriere della Sera

L’ex leghista che corre assieme ai dem: le mie idee sui gay non contano

- Marco Cremonesi

Chi è Santino Bozza, 67 anni, ex leghista espulso dal Carroccio nel 2013, ora corre in Veneto con una lista che sostiene Alessandra Moretti

«Massì... culattoni, non culattoni, mi viene da ridere... ». Che cosa la fa ridere? «Io sono un liberale. Ciascuno faccia ciò che preferisce. Purché non tocchino la famiglia naturale: i figli, niente». Santino Bozza, 67 anni da Monselice, fabbro, ha rappresent­ato per decenni il leghismo veneto più radicale e ruspante. Fino all’espulsione dal movimento, un paio d’anni fa, per oltranzism­o bossiano in opposizion­e a Maroni. Nel frattempo, nelle sue molteplici esternazio­ni, aveva definito i gay «culattoni» e anche «malati». Ora, corre per la lista «Uniti per il progetto veneto autonomo». Che, sorpresa, sostiene la candidata del Pd Alessandra Moretti. Bozza, proprio lei con i comunisti? «Macché. Alessandra Moretti non è comunista. È una persona pulita con cui si può ragionare e fare qualcosa per il Veneto». Ma la candidata non le ha detto nulla per le posizioni antigay? «Nulla». Quelle frasi, però... «Va bèn, ero in macchina, mi è scappata qualche battuta. Quello che penso è roba che non conta. Ciascuno può fare quel che gli pare, sono democratic­o». Però, Moretti appartiene al Pd. Non proprio il suo ambiente. Se quattro anni fa le avessero detto che sarebbe stato dalla stessa parte del Pd, cosa avrebbe detto? «Non ci avrei creduto». Appunto. Il governo ha anche impugnato il referendum sull’autonomia del Veneto. «Con la Moretti, per l’autonomia possiamo fare dei passi avanti. Di certo, non con la Lega, che da vent’anni fa promesse che mantiene. Di certo, non con Salvini, che ora dovrà sostenere anche i forestali siciliani».

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