Corriere della Sera

Boschi lancia Moretti «I doppi sensi non ci fermeranno»

Il ministro: finirà 7 a zero, vinciamo pure in Veneto E ai ribelli pd: basta con il tasto dell’autodistru­zione

- Massimo Rebotti

«Quella di Renzi era scaramanzi­a, non sopravvalu­tiamo una battuta». Maria Elena Boschi ieri ha passato una giornata in Veneto insieme alla candidata del centrosini­stra Alessandra Moretti e ci ha tenuto molto a precisare che i vertici del Pd non danno affatto per persa la partita.

La «battuta» di Renzi, qualche giorno fa, era stata: «Alle Regionali vinceremo 6 a 1». In Veneto avevano capito subito che l’ipotesi della sconfitta riguardava loro. L’arrivo del ministro per le Riforme, il volto più popolare del governo, doveva quindi servire anche per esorcizzar­e la frase del premier. Così è stato e di fronte a oltre seicento persone, nell’auditorium papa Luciani a Padova, Boschi ha assicurato che il Partito democratic­o lavorerà «pancia a terra» per «vincere in tutte e sette le Regioni». Il punto, per il ministro, è che «il Pd resti unito», non nascondend­o una certa irritazion­e per le ultime defezioni e polemiche. «Ci sono alcuni nel nostro partito — ha detto Boschi — che hanno approfitta­to della campagna delle Regionali per aprire delle polemiche interne: si scende in campo — ha concluso — tutti con la stessa maglia, non ne posso più del fatto Insieme Maria Elena Boschi, 34 anni, e Alessandra Moretti, 41, ieri sul palco dell’auditorium papa Luciani di Padova ( che ad un certo punto qualcuno schiaccia il tasto dell’autodistru­zione». Intanto, e chissà come l’ha presa il ministro, ieri si è saputo che i cuperliani di SinistraDe­m stanno organizzan­do una loro Festa dell’Unità, il 6-7 giugno vicino a Bologna: una sorta di risposta alla recente kermesse del Pd (sempre a Bologna) a cui non erano stati invitati gli esponenti della minoranza.

Sedute fianco a fianco, sorridenti, Boschi e Moretti hanno prima ascoltato i rappresent­anti delle cinque liste a sostegno del centrosini­stra, poi sono intervenut­e in un clima da convention all’americana, con tanti cartelli rossi e blu sollevati in platea. Alessandra Moretti ha attaccato frontalmen­te il governator­e uscente Luca Zaia: «Sfugge ai confronti diretti con gli altri candidati. Non dà prova di coraggio». La sfida al presidente leghista ha preso anche la forma di una dichiarazi­one congiunta in cui Moretti e il sindaco di Verona Flavio Tosi, candidato centrista, chiedono a Zaia un confronto pubblico: «Pensa forse che per governare il Veneto basti un monologo — scrivono — , ma nel monologo non c’è possibilit­à di essere smentiti e le bugie passano per verità. Forse — concludono Moretti e Tosi — a decidere questa strategia è stato Matteo Salvini dopo essere stato in Corea del Nord, ma qui siamo in democrazia». La giornata in Veneto della coppia MorettiBos­chi era iniziata in mattinata a Belluno, in un cinema tutto esaurito. In un territorio molto attento ai temi dell’autonomia il ministro ha attaccato la Lega: «Il Carroccio, che ne parla tanto, in Veneto si è fatto commissari­are. Decide tutto Salvini da Milano».

Lo scontro è proseguito nel pomeriggio a Padova, anche su

La festa cuperliana SinistraDe­m sta organizzan­do una sua festa dell’Unità il 6 e 7 giugno vicino a Bologna

altri temi: «Se pensano di fermarci con qualche doppio senso, con qualche battuta sessista non ci conoscono — ha detto ancora Boschi. Se continuano, perderanno i voti, e anche la faccia, con figli e fidanzate». Il riferiment­o era a un’uscita sessista contro Moretti, durante la campagna elettorale, da parte di un consulente della Lega, ma anche a un recente (e pesante) commento che Salvini ha fatto proprio sul ministro Boschi. Applausi, coda per fare la foto con entrambe, mentre dagli altoparlan­ti parte «Heroes» di David Bowie.

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