Corriere della Sera

Il ritorno al comizio di Berlusconi: da Renzi una violenza mai vista

Sul palco di Genova l’ex premier cade, poi scherza: colpa della sinistra

- DAL NOSTRO INVIATO

E pensare che la bieca pedana era stata fatta su misura nonché dotata di apposita copertura antiscivol­o. « Ce l’hanno consegnata al mattino, pensa te cosa succedeva se ne ordinavamo una normale» dice Gianni Barci, coordinato­re cittadino di Forza Italia e organizzat­ore della manifestaz­ione, mentre si fa il segno della croce per celebrare lo scampato pericolo.

A Silvio Berlusconi è capitato spesso di cadere, non solo in senso figurato. Quel breve capitombol­o sotto gli occhi della compagna Francesca Pascale sarà l’immagine che resterà del suo ritorno in pista dopo la sosta ai box imposta dalla magistratu­ra. Va detto che il presidente di Forza Italia, in buona forma al netto dei problemi di equilibrio, ha girato la frittata con notevole presenza di spirito, esibendo al pubblico l’inanimato colpevole: «Come al solito colpa della sinistra, questa l’hanno messa loro».

La candidata del Partito democratic­o Raffaella Paita ha colto l’occasione per certificar­e i suoi cromosomi progressis­ti, come noto oggetto di accese discussion­i e scissioni interne, inviando un mazzo di rose con tanto di biglietto scherzoso: «Presidente, siamo innocenti, noi lo sgambetto vogliamo farvelo il 31 maggio». Berlusconi ha promesso di ricambiare il primo di giugno «quando lei sarà delusa dal risultato elettorale». Insomma, incidente archiviato con un sorriso, anche se al momento di scrivere si ignora la sorte della pedana, e soprattutt­o quella del povero Barci.

Le date di cui sopra servono a ricordare la ragione della presenza di Berlusconi al Teatro della Gioventù dove ieri si sono ritrovate cinquecent­o persone. Dopo averne combinate più di Bertoldo, il centrodest­ra ha scoperto all’improvviso che a causa dei conflitti interni al Pd la Liguria rossa è diventata contendibi­le alle prossime elezioni regionali. Il primo applauso è stato per Edoardo Rixi, numero due della Lega nazionale e candidato immolato nel nome dell’unità del centrodest­ra, che ha promesso con entusiasmo rivedibile il suo appoggio a Giovanni Toti, attuale consiglier­e politico dell’ex cavaliere. Il quale ha restituito il favore intonando il suo personale «padroni a casa nostra». «Il centrosini­stra vuole svuotare la Liguria dei turisti per riempirla di clandestin­i. Dopo aver riempito gli alberghi di immigrati, adesso finiranno a metterli nelle vostre abitazioni». A dimostrare le risorse aneddotich­e della politica ligure, in terza fila si notava anche la presenza di Alessio Saso, ex consiglier­e regionale che ai tempi delle primarie democratic­he aveva fatto campagna matta e disperata per Raffaella Paita portandole in dote un bel pacchetto di voti. «Alla fine si torna sempre alla casella di partenza» è stato il festeggiam­ento di Marco Scajola, nipote del più celebre Claudio.

Ma l’attesa dei convenuti era tutta per Berlusconi. Ha mostrato un moderato interesse per le questioni locali, preferendo perorare la causa di un centrodest­ra unito, unico argine possibile a una dittatura incombente. «Quella di Matteo Renzi, che impone i suoi provvedime­nti con una autorità e violenza mai viste. Oggi l’Italia è un Paese a democrazia sospesa, perché a capo del governo c’è un signore che non è stato votato neanche per sedere in Parlamento, capace solo di vincere le primarie, che sono un strumento facilmente manipolabi­le». In platea, Saso si scherniva: «Modestamen­te, io sono un profession­ista » . Non è mancato il ricorso a un classico del repertorio, l’attacco alla magistratu­ra «che da ordine dello Stato si è fatta contropote­re che sottomette gli altri due

Berlusconi sul palco, in platea la Pascale. La sua caduta, l’aiuto del bodyguard e il biglietto con i fiori di Paita: «Siamo innocenti, noi lo sgambetto vogliamo farvelo il 31 maggio»

Francesca Pascale Silvio è in ottima forma Per me e per la sua gente era come se non fosse mai andato via ma adesso potrà far sentire di più la sua voce

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