Poli Bortone «malafemmena». La gaffe di Schittulli
Un’offesa o una citazione di una canzone di Totò? L’appellativo di «malafemmena» attribuito da Francesco Schittulli, candidato governatore della Puglia per il fronte che unisce fittiani, Ap e FdI, alla sfidante Adriana Poli Bortone, appoggiata da Forza Italia, ha scatenato una vivace polemica. «È stata una caduta di stile aberrante per la quale dovrebbe scusarsi immediatamente e personalmente — ha detto Luigi Vitali, segretario regionale degli azzurri —. Più passano le ore e più benedico il giorno in cui Schittulli ha cacciato me e Forza Italia dalla sua coalizione». La replica non si è fatta attendere: «Mi sono sentito tradito dal centrodestra — ha spiegato Schittulli — come l’uomo nella canzone che Totò aveva dedicato alla donna che amava tanto. Strumentalizzare questa cosa è ignobile». poteri». Dopo l’imboscata della pedana comunista e la visita in albergo di un ortopedico per un controllo al ginocchio tutti a pranzo all’Europa, in galleria Mazzini. Francesca Pascale promuove il suo fidanzato. «L’ho trovato in ottima forma. Per me e per la sua gente era come se non fosse mia andato via ma adesso potrà far sentire di più la sua voce».
Fuori dal ristorante, Toti intrattiene i giornalisti parlando di politica nazionale — «Se Raffaele Fitto non condivide la linea del partito se ne vada. Civati è stato coerente» — e continuando a esercitarsi nell’imitazione di Matteo Salvini. «Non appena un immigrato si affaccia alla finestra di un hotel di Rapallo, io vinco le elezioni». L’allievo si applica, ma gli manca la faccia feroce del modello originale.