Corriere della Sera

«Matacena in fuga, Scajola cercò Berlusconi»

Per i magistrati doveva agevolare la latitanza a Beirut. Ghedini: ipotesi infondate

- Carlo Macrì

Vincenzo Speziali, l’uomo accusato assieme all’ex ministro Claudio Scajola di aver favorito la latitanza dell’ex parlamenta­re del Pdl Amedeo Matacena si presentava come artefice della fuga a Beirut di Marcello Dell’Utri; e anche Silvio Berlusconi sarebbe stato al corrente delle manovre per far arrivare in Libano lo stesso Matacena, che ancora oggi si trova a Dubai per sfuggire a una condanna definitiva a tre anni per associazio­ne mafiosa. Entrambi i particolar­i emergono dalle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare che ha colpito Speziali, in quale a sua volta è latitante all’estero, in Libano. L’uomo era già indagato a piede libero fin dall’inizio dell’inchiesta.

Nell’ordinanza firmata dal gip di Reggio Calabria Olga Tarsia si fa riferiment­o a una telefonata del 18 febbraio 2014, delle ore 10.43. La conversazi­one è tra Vincenzo Speziali che si trova a Beirut e Claudio Scajola. Dice quest’ultimo: «Ho parlato con la Bergamini (Deborah, parlamenta­re di FI, ndr), la quale dice che è stata da Berlusconi per parlare della richiesta..., Berlusconi non c’è e non ci sarà e per questo troveremo un’altra data».

Scajola poi dice che «ha contattato Marinella… (la segretaria dell’ex Cavaliere); lo interrompe Vincenzo dicendo che «lui può raggiunger­e Berlusconi anche a Milano». L’ex ministro continua affermando che a Marinella ha chiesto uno spazio, anche stando a Milano, per un incontro in modo tale da imbarcarlo su un aereo da Roma a Milano per fare l’incontro per il 27, ma questo non è ancora certo in quanto Berlusconi non è a Roma e neanche a Milano per motivi «diversi».

Gli inquirenti che ascoltano la conversazi­one annotano che «Claudio si vanta che ha lavorato bene, che lui è un tipo efficiente e che Vincenzo dovrebbe avvertire il soggetto della cosa. Vincenzo chiede a Claudio che cosa ha detto la Bergamini e Claudio dice che è stato utile l’appunto che ha fatto Vincenzo il quale dice che per il “suo” gli viene più facile arrivare a Milano dal Libano in quanto c’è un volo diretto per il 27».

Queste conversazi­oni farebbero presumere che Berlusconi fosse in qualche modo al corrente delle manovre per tutelare Matacena o quanto meno che la coppia Scajola-Speziali avesse cercato di contattarl­o in proposito. Ma sul punto è giunta la secca smentita dell’avvocato Niccolò Ghedini: «L’ipotesi che il presidente Berlusconi fosse stato avvisato delle vicende riguardant­i l’onorevole Matacena è del tutto infondata, priva di ogni riscontro e fuori dalla logica. Mai nessuno per tali fatti ha contattato direttamen­te o indirettam­ente il Presidente come potrà essere confermato dagli stessi protagonis­ti e dagli atti di indagine».

Speziali, sposato con la nipote del presidente libanese Gemayel, nelle intercetta­zioni rassicurav­a Scajola sul proprio interessam­ento per il trasferime­nto di Matacena da Dubai a Beirut. Nella sua ordinanza il gip sostiene anche che l’ex presidente libanese si è occupato personalme­nte del tentativo di trasferire Amedeo Matacena dagli Emirati al più sicuro approdo libanese.

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