Corriere della Sera

Poche occasioni e tanta fatica la dura vita dei velocisti

- Marco Bonarrigo

Baci Gerrans in rosa (Fotogramma)

Un velocista al Giro d’Italia 2015 è un cacciatore a rischio frustrazio­ne perché ha soltanto 7 cartucce da sparare in 3 settimane di safari. Punterà, mirerà e farà fuoco a Genova, Castiglion­e della Pescaia e Fiuggi. E poi, risalendo la penisola, in quel di Forlì, Jesolo, Lugano e Milano. Ad aggravare la sua fatica, l’oggettiva difficoltà di un paio di bersagli. Oggi lo sprint nel centro del capoluogo ligure è preceduto dalla ruvida salita di Barbagelat­a. A Fiuggi la linea del traguardo sta in cima a un muretto malvagio. I migliori velocisti del mondo scelgono il Tour de France, dicono i maligni. I più tosti però vengono al Giro dove per dominare in volata devi essere un tipo speciale. Tra i favoriti di oggi la maglia rosa Simon Gerrans, raro esempio di velocista in grado di vincere la tostissima Liegi-BastogneLi­egi. Sprinter 2.0: rapido, potente ma anche molto resistente. Riconversi­one necessaria visto come il Giro si sta evolvendo. Nel 2004 Alessandro Petacchi (che prova ancora a buttarsi nella mischia a quasi 42 anni) si permise 9 sprint vincenti di fila e fallì il 10° per un pugno di centimetri. Molti di quei tapponi, a onor del vero, erano procession­i che risvegliav­ano lo spettatore da uno stato letargico solo all’ultimo chilometro. Oggi lo spettacolo televisivo ha regole diverse: se vuoi arrivare allo sprint devi sudare sette camicie. I più autorevoli candidati al titolo non sono purtroppo italiani, ecco perché una vittoria azzurra farebbe tanto piacere. Oltre a Gerrans battono bandiera australian­a Matthews e Haussler. Per la Germania c’è Panzer Greipel, per la Slovenia Mezgec, per il Belgio il maturo Tom Boonen. A difendere l’onore italico il vicecampio­ne del mondo della pista Viviani (se e quando Capitan Porte gli darà il via libera), i giovani Nizzolo e Pelucchi, i meno giovani Modolo e Gatto, il master Petacchi. Peccato che Lampre abbia lasciato a casa due talentacci come Bonifazio e Cattaneo. E i traguardi? Il primo (Genova) e l’ultimo (Milano) i più prestigios­i, Fiuggi il più duro, Jesolo e Forlì i più piatti, Castiglion­e della Pescaia l’unico sulla spiaggia, Lugano il solo in terra straniera. La sfida sarà lanciata oggi sul lungo viale XX settembre dove c’è spazio per tirare il motore oltre i mille watt e sopra i 70 all’ora.

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