Corriere della Sera

Gol di Van Ginkel e Destro, non basta un rigore di Totti

- Serie A Milan Roma 35ª giornata 2 1

Per rianimare il Milan, che veniva da tre sconfitte consecutiv­e e che è sotto contestazi­one permanente da parte della sua curva, ci voleva la partita perfetta. Ma al contrario. Ci ha pensato la Roma che è riuscita a far segnare a Destro il gol dell’ex, sbagliare tre uomini su tre nel fronte d’attacco, intristire Totti per la terza volta di fila in panchina e perdere Gervinho per infortunio muscolare (il 31° della squadra) probabilme­nte fino al termine del campionato. Un harakiri di proporzion­i galattiche perché per lunghi tratti della partita sembrava che il Milan fosse la squadra in corsa per il 2° posto e la Roma a fine stagione con nulla da chiedere, così come Inzaghi è sembrato un allenatore in controllo della partita e Garcia un tecnico arrivato alla fine del suo mandato.

Il risultato è giusto e questo è il miglior compliment­o per il Milan e la peggiore condanna per la Roma. Le squadre di blasone sono quelle che si rifiutano di sbracare completame­nte anche nelle stagioni in cui è andato quasi tutto storto e così hanno fatto i rossoneri. La Roma esce invece da San Siro con la seconda sconfitta in un mese, ma con l’aggravante di aver giocato molto peggio che contro l’Inter. Proprio nella settimana della sentenza Uefa sul fair play finanziari­o era necessario dare un segnale importante, avvicinand­osi ai milioni certi che la Champions garantisce solo a chi arriva secondo. Non si è visto nulla di tutto questo, se non quando sono entrati Iturbe e Totti. Troppo tardi.

La Roma ha giocato a ritmi bassi e si è fidata della formazione, ma soprattutt­o del cambiament­o genetico delle ultime partite, vincenti ma senza gioco. Una squadra che «lavora come un fabbro» (Garcia copyright) ma giocare male prima o poi si paga. Inzaghi ha preparato la gara con lanci lunghi a scavalcare il centrocamp­o, cercando di sorprender­e la Roma sulle fasce. Costruisce due clamorose occasioni nel primo tempo (Honda, il migliore, e Bonaventur­a), sventate da De Sanctis. Il portiere, però, non può nulla al 40’: Pjanic perde male palla a centrocamp­o e rientra anche peggio su Honda, che arriva sul fondo e crossa al centro. Astori fa un movimento completame­nto sbagliato, non seguendo il taglio di Van Ginkel, che appoggia facilmente in rete.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy