Corriere della Sera

La Juventus sorride C’è un Polpo in più nel menu per Madrid

Pogba rientra con il gol, poi il pareggio del Cagliari

- DAL NOSTRO INVIATO Juventus Cagliari 1 1 Roberto Perrone

Barça è a + 4 sul Real e dunque a un passo dal suo 23° titolo, ma potrebbe addirittur­a averlo già vinto se in settimana dovesse essere confermato lo sciopero proclamato dalla Federcalci­o (con l’appoggio di calciatori e arbitri) sulla questione dei diritti tv. In quel caso, il campionato sarebbe finito e la Coppa del Re (finale 30 maggio Athletic Bilbao-Barcellona) non verrebbe disputata. Continua anche il momento no del Bayern Monaco: la squadra di Guardiola, già campione di

La Juventus non perde tempo. Allo Stadium c’è qualcosa di nuovo (eppure d’antico): nel circolo dei successi, che scorre sul parapetto del secondo anello, è stato aggiunto lo scudetto 2015. Ormai, prima di sbattere sulla data di fondazione, 1° novembre 1897, c’è rimasto un solo spazio libero. Le tre stelle ci sono già, in attesa di venire cucite sulle maglie. Infine si manifesta il primo vero grande turnover stagionale di Massimilia­no Allegri e porta in dote il terzo pareggio interno con il Cagliari negli ultimi quattro campionati.

I riservisti si fanno sorprender­e nel finale da Luca Rossettini, mai abbastanza apprezzato come merita, che aveva segnato anche all’andata. Due gol a Madama in una stagione, qualcosa da raccontare ai nipotini, specialmen­te per un difensore. Anche se lo scudetto è vinto e la passerella si farà con il Napoli, Allegri non gradisce il pari («Gol preso su una difesa non buona, spiace non aver vinto») e l’andatura un po’ svagata dei comprimari ma si commuove per lo striscione con cori di ringraziam­ento per il suo lavoro, un bel riconoscim­ento dopo l’avvio tra dubbi e insulti: «Non sono di ferro».

Max non gradisce il risultato, giusto, però questa con il Cagliari è la partita più inutile della stagione, con nove (diventano undici nell’ultima mezzora) undicesimi della formazione destinati a sedersi tra panchina e tribuna a Madrid. C’è anche Romulo, avvistato l’ultima volta il 9 novembre 2014: 90’ in campo. Fino a oggi ne aveva 97 in tutto. Questa partita risulta però fondamenta­le per un altro aspetto. La curva momentanea­mente riabilitat­a Enfant prodige Paul Pogba, 22 anni, alla sua terza stagione con la Juventus, è ritornato ieri in campo dopo l’infortunio del 18 marzo a Dortmund. Per lui 63 minuti di qualità e fiducia per un impiego in Champions al Bernabeu (LaPresse) Germania da tempo, dopo lo 0-3 col Barça in Champions ha chiuso la settimana infernale cadendo 0-1 in casa con l’Augsburg (gol di Bobadilla). Ormai quasi assegnato pure il titolo di campione di Francia. Ieri il Leone è caduto a Caen 0-3 ed è precipitat­o a meno 6 dal Psg, vittorioso venerdì 6-0 sul Guingamp. Con due gare rimaste, e la differenza reti nettamente a favore del Psg (+45 a +38), solo un cataclisma calcistico può togliere a Ibrahimovi­c e soci il terzo titolo consecutiv­o. (ma mezza vuota: forse molti avevano già programmat­o il primo weekend al mare, giustament­e) infatti canta: «Siam venuti fin qua per vedere giocare Pogba». Mai coro fu più azzeccato, praticamen­te questa partita è importante solo per questo, per valutare le condizioni del polpo Paul Labile Pogba in vista dell’assalto al/ del Real Madrid, mercoledì. E il test è superato al di là di ogni aspettativ­a con tanto di ringraziam­enti pubblici dell’a.d. Beppe Marotta allo staff medico-fisioterap­ico.

Pogba dimostra subito di esserci, in corpo e spirito. Parte con un’accelerazi­one delle sue, poi sulla punizione conquistat­a un destro a lato di pochissimo, quindi un assist per Matri che non concretizz­a per una sfortunata deviazione, infine un controllo con sportellat­a all’avversario. Il Cagliari ha ancora dalla sua l’aritmetica e quindi non ci sta a fare la vittima sacrifical­e sull’altare dei test bianconeri. Farias manca di poco l’angolo alla destra di Storari. Nella zona offensiva bianconera si agita molto Coman, sfortunato: sempre a un passo a qualche centimetro dal suo primo gol in campionato. Eh sì, ci vuole il contributo che la dea elargisce a chi ha già toccato con il puro talento. Al suo rientro dopo l’infortunio (18 marzo, Dortmund) Pogba sembra quello di sempre, come se non fosse stato via: con Ceppitelli involontar­ia sponda, supera Brkic. Allegri lo toglie dopo 63 minuti e fa un po’ l’indiano: «Per Madrid valuteremo, Paul lavora con noi da due giorni ma è giovane e ha grande struttura fisica». Il polpo a Madrid ci sarà, la semifinale di Champions è il suo mare.

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