La Champions League spinge Canale 5: riuscito il sorpasso su Rai 1
Sorpasso avvenuto. Nell’ultimo mese (ovvero dall’8 di aprile) Canale 5 è la prima rete italiana nel prime time. Lo share medio ha superato di poco il 18% (per 4.877.000 spettatori). Rai 1 si è fermata al 17,68% ( per 4.787.000 spettatori). La tendenza è diventata più solida a partire dal mese di maggio: l’ammiraglia Mediaset ha migliorato ulteriormente la propria performance sul prime time, toccando quota 20,1%, mentre Rai 1 è scesa al 16%.
Nell’intero giorno, invece, il rapporto fra le reti resta di sostanziale parità: 16,8% per Rai 1 e 16,7% per Canale5 (sempre dall’8 di aprile). La differenza di fondo fra le due ammiraglie consiste nella composizione
Top e Flop
JUVENTUS – REAL MADRID Carlitos Tevez 9.688.000 spettatori, 32,79% di share, Canale5, martedì 5 maggio, ore 21.48 SPECIALE VIRUS Nicola Porro 736.000 spettatori, 3,68% di share, Rai2, giovedì 7 maggio, ore 21.13 del pubblico: Rai 1 è un canale molto femminile (20% di share fra le donne, contro il 14% fra gli uomini) e piuttosto anziano (lo zoccolo duro è composto dal 27,9% di share raccolto fra gli ultra65enni); Canale5 riequilibra il pubblico femminile (18,5% di share) con quello maschile (17,4%) e sposta il baricentro sui venti/trentenni (21,4%).
Come si spiega il «sorpasso»? È l’effetto combinato che, nelle ultime settimane, hanno avuto le buone performance Mediaset e le défaillance Rai: la Champions League in diretta con le partite di Juventus, Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco; il buon andamento di «Striscia la notizia»; le vittorie nette di «Amici di Maria de Filippi» il sabato sera (oltre il 24% la scorsa settimana); il successo low cost de «Il segreto». Sul fronte Rai una programmazione non all’altezza: «Senza Parole» della Clerici, «Match for Expo» (che ha raccolto il 12,8% di share), la soap «Velvet»…
Nell’anno solare 2015 Rai 1 resta leader, ma il risultato è come sempre «drogato» da Sanremo. Depurate del Festival, le performance delle due reti si avvicinano sempre di più. E certo Rai 1 non può far valere l’alibi di una programmazione da «servizio pubblico». (a.g.) In collaborazione con Massimo Scaglioni,
elaborazione Geca Italia su dati Auditel