Corriere della Sera

E il capitano Porte dorme in pullman con tutti i comfort «Mi sento a casa»

- Marco Bonarrigo

Richie Porte al Giro d’Italia dorme sonni tranquilli. Ma non nell’albergo della sua Sky. Parcheggia­ta più o meno vicino all’hotel, la tana notturna del capitano è un motorhome a due piani color grigio-topo, genere star di Formula 1. Camera, soggiorno presidenzi­ale, bagno extra large. Tutto igienizzat­o, a prova di allergie e rumori. Novità clamorosa in uno sport dove gregari e campioni riposano sempre in doppia, a meno che non siano portatori di bacilli influenzal­i o russatori cronici. Al Team Sky, si sa, non piace vincere facile. Per gli inglesi ogni corsa è un’equazione, i corridori variabili dipendenti, la vittoria l’unica soluzione. Il ciclismo però non è matematica, come non lo è stata ieri la vittoria di Viviani. La squadra protegge Porte e non gli tira la volata, Elia si arrangia saltando da una ruota all’altra. E a chi gli chiede se ha usato l’11, il 12 o il 13, risponde «non ne ho idea, il rapporto lo scelgono le gambe». Intendiamo­ci, Viviani cura i dettagli. Richie Porte, candidato alla vittoria finale, dai dettagli rischia di farsi sommergere. Ad esempio con la solitudine di una camera d’acciaio. A chi fa notare l’anomalia, quantomeno culturale, il coach supremo Kerrison risponde: «Richie ha bisogno di un ambiente familiare, La sera parla con Gemma al telefono (Gemma Barret, la compagna, ndr) e poi riposa tranquillo». Bontà sua, Porte almeno cena con i compagni. Per la federazion­e il comportame­nto è regolare, purché il camper non sia troppo lontano dall’hotel. Ma la legge non scritta del ciclismo vuole che il capitano divida con i compagni rancio ed acari nei materassi. Se chiedi ai soldatini di Sky cosa ne pensano, loro rispondono con un sorriso.

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