Corriere della Sera

Berlusconi fa muro: il centrodest­ra non lo affido alla Lega

Guerini a Brunetta: riprendiam­o il cammino per le riforme

-

«Matteo Salvini è libero di pensare quello che crede. Di certo non lascerò il centrodest­ra nelle sue mani». Di reazioni ufficiali non v’è traccia, anche perché ad Arcore preferisco­no lasciar decantare le polemiche per non complicare ulteriorme­nte una campagna elettorale già complicata. Ma le frasi con cui lunedì Salvini ha preso di mira tanto il progetto di Partito repubblica­no quanto il suo capo spirituale («Si goda i frutti del suo lavoro e pensi al Milan») non sono piaciute al diretto interessat­o. Tanto che Silvio Berlusconi l’ha ripetuto ai fedelissim­i come se fosse una cantilena: «Ciascuno è libero di pensare e dire ciò che vuole. Io di certo non lascio il centrodest­ra al leader della Lega». Dalla presentazi­one romana del libro di Bruno Vespa, in cui l’ex premier aveva ventilato l’ipotesi di un Salvini leader del futuro centrodest­ra, non sono passati che pochi mesi. Eppure sembra un’eternità. Oggi, la corsa di Forza Italia verso il possibile baratro delle prossime elezioni regionali — di cui la sconfitta di domenica in Trentino-Alto Adige è stata un possibile antipasto — sta spingendo il numero uno forzista a ripensare la strategia.

L’«unione di tutti i moderati», quel remake impossibil­e della vecchia Casa delle Libertà, rimane ufficialme­nte l’obiettivo. Ufficialme­nte. Perché, al riparo da occhi indiscreti, Berlusconi starebbe meditando come «varare» la nave del Partito repubblica­no in solitaria. Partendo dalle ceneri di Forza Italia e lasciando che siano gli altri possibili alleati, in un secondo momento, a decidere se e come aderire.

Intanto, ieri sera il vicesegret­ario

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy