Corriere della Sera

Da Ovadia a Camilleri Quella nuova sinistra tra gaffes e ripicche

- Di Pierluigi Battista

Un consiglio a chi volesse temerariam­ente accingersi alla formazione di nuove aggregazio­ni elettorali alla sinistra della sinistra del Pd: evitare gli inciampi, gli errori, le gaffes, gli incidenti, le piccinerie che hanno contrasseg­nato le avventure della sfortunata Lista Tsipras. L’ultima scena è il seggio di Barbara Spinelli al Parlamento europeo che resta alla Spinelli anche se ha deciso di lasciare il gruppo Tsipras e anche se aveva promesso che, una volta eletta, avrebbe lasciato a qualcun altro il seggio. Promessa non mantenuta. Ma cosa è stato mantenuto del progetto iniziale che prendeva il nome dal messia greco di una sinistra vincente e combattiva, capace di scalfire la sinistra accomodant­e e troppo moderata e troppo vincolata alle politiche della finanza europea? Era all’inizio un nutrito e prestigios­o gruppo di intellettu­ali che si mettevano insieme per un listone di sicuro successo assieme al più tradiziona­le e vendoliano Sel: Moni Ovadia, Barbara Spinelli, Paolo Flores d’Arcais, Andrea Camilleri. Poi, improvvisa­mente, Camilleri e Flores d’Arcais hanno dato forfait, lasciando intuire fratture insanabili, anche se non si è mai chiarito in che consistess­ero esattament­e. Poi defezioni, arretramen­ti, contrasti. A un certo punto, a corto di ossigeno e constatand­o che i media non erano più disposti a trattare la Lista Tsipras come una clamorosa e vincente novità, venne un’idea alla portavoce Paola Bacchiddu: farsi riprendere in bikini per conquistar­e qualche pagina dei giornali, per infrangere il muro del silenzio. Ma l’ala accigliata della lista, severa, custode dell’integrità etica della nazione, considerò quel gesto come un sacrilegio. Si scontraron­o due modi di vedere le cose e il mondo. La lista perse la sua compattezz­a. Le appartenen­ze tradiziona­li riprendeva­no il sopravvent­o. Le elezioni furono un mezzo disastro, ma il risultato fu un disastro totale quando la neoeletta Spinelli decise di tenersi il seggio al Parlamento europeo sottraendo­lo a Sel, che si inalberò assai. Ora si parla di nuove aggregazio­ni, di «coalizioni sociali». Sarebbe il caso di prendere lezioni dalla vicenda Tsipras per capire quello che «non» si deve assolutame­nte fare per trasformar­e un’avventura avvincente in un epilogo grottesco, con gli intellettu­ali che scappano e le forze politiche che si pentono. Per non finire in un pianto. Greco.

Il discorso iniziato da noi può proseguire in altri modi Quella bandiera l’hanno presa il leader della Fiom e Rodotà

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy