Voglia di certezze L’assalto all’Inps
Molto interesse, ma anche molta confusione. I circa 400 mila lavoratori che nei primi 10 giorni di maggio sono entrati nel sito dell’Inps dove è possibile stimare la pensione che si prenderà testimoniano come la domanda di informazioni e rassicurazioni sul proprio futuro previdenziale sia alta. Bene ha fatto, dunque, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, a lanciare finalmente l’operazione «la mia pensione», cioè il simulatore online, tante volte annunciato dai suoi predecessori e mai attuato. Ma bisogna andare oltre la pur legittima soddisfazione dell’iniziale boom di accessi e scomporre i numeri. Quattrocentomila sono infatti gli accessi registrati, grazie al codice pin necessario per entrare nel sito «la mia pensione». Ma coloro che avevano i requisiti per farsi stimare l’assegno erano circa 100 mila e di questi solo la metà ha utilizzato il simulatore fino in fondo, mentre gli altri 50 mila si sono limitati a controllare l’estratto contributivo. I restanti 300 mila, pur avendo il pin, non avevano gli altri requisiti necessari in questo primo mese di avvio dell’operazione, cioè essere lavoratori dipendenti privati con meno di 40 anni. A giugno il simulatore aprirà le porte a chi ha meno di 50 anni, a luglio agli over 50, mentre i dipendenti pubblici dovranno aspettare il 2016.
Il fatto che circa 300 mila lavoratori, pur non avendo per il momento tutti i requisiti, siano entrati nel sito, anticipa che queste stesse persone torneranno alla carica nei prossimi mesi, ma dimostra anche che la gradualità dell’operazione non è chiara ai lavoratori. Bisogna inoltre interrogarsi sul perché la metà di coloro che pure avevano le carte in regola non abbia chiesto la stima della pensione: perché il sistema è complicato (a prima vista, non pare) oppure perché chi ha meno di 40 anni e pochi anni di contributi (ne servono almeno 5 per fare la simulazione) si rende conto che la stima sarebbe molto aleatoria? I sondaggi condotti dall’Inps nei mesi scorsi sui campioni di lavoratori che hanno sperimentato il sistema prima che fosse ufficialmente avviato dicono che molto spesso le persone sono rimaste deluse dall’importo previsto dal simulatore: si aspettavano infatti una pensione più alta. Anche questo dimostra che è necessario moltiplicare gli sforzi per mettere a disposizione dei lavoratori gli strumenti più idonei per valutare la loro situazione previdenziale e regolarsi di conseguenza.