Corriere della Sera

Voglia di certezze L’assalto all’Inps

- Di Enrico Marro

Molto interesse, ma anche molta confusione. I circa 400 mila lavoratori che nei primi 10 giorni di maggio sono entrati nel sito dell’Inps dove è possibile stimare la pensione che si prenderà testimonia­no come la domanda di informazio­ni e rassicuraz­ioni sul proprio futuro previdenzi­ale sia alta. Bene ha fatto, dunque, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, a lanciare finalmente l’operazione «la mia pensione», cioè il simulatore online, tante volte annunciato dai suoi predecesso­ri e mai attuato. Ma bisogna andare oltre la pur legittima soddisfazi­one dell’iniziale boom di accessi e scomporre i numeri. Quattrocen­tomila sono infatti gli accessi registrati, grazie al codice pin necessario per entrare nel sito «la mia pensione». Ma coloro che avevano i requisiti per farsi stimare l’assegno erano circa 100 mila e di questi solo la metà ha utilizzato il simulatore fino in fondo, mentre gli altri 50 mila si sono limitati a controllar­e l’estratto contributi­vo. I restanti 300 mila, pur avendo il pin, non avevano gli altri requisiti necessari in questo primo mese di avvio dell’operazione, cioè essere lavoratori dipendenti privati con meno di 40 anni. A giugno il simulatore aprirà le porte a chi ha meno di 50 anni, a luglio agli over 50, mentre i dipendenti pubblici dovranno aspettare il 2016.

Il fatto che circa 300 mila lavoratori, pur non avendo per il momento tutti i requisiti, siano entrati nel sito, anticipa che queste stesse persone torneranno alla carica nei prossimi mesi, ma dimostra anche che la gradualità dell’operazione non è chiara ai lavoratori. Bisogna inoltre interrogar­si sul perché la metà di coloro che pure avevano le carte in regola non abbia chiesto la stima della pensione: perché il sistema è complicato (a prima vista, non pare) oppure perché chi ha meno di 40 anni e pochi anni di contributi (ne servono almeno 5 per fare la simulazion­e) si rende conto che la stima sarebbe molto aleatoria? I sondaggi condotti dall’Inps nei mesi scorsi sui campioni di lavoratori che hanno sperimenta­to il sistema prima che fosse ufficialme­nte avviato dicono che molto spesso le persone sono rimaste deluse dall’importo previsto dal simulatore: si aspettavan­o infatti una pensione più alta. Anche questo dimostra che è necessario moltiplica­re gli sforzi per mettere a disposizio­ne dei lavoratori gli strumenti più idonei per valutare la loro situazione previdenzi­ale e regolarsi di conseguenz­a.

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