Corriere della Sera

Lo strano caso delle 17 scimmie rubate

Francia, beffate le telecamere dello zoo. Specie rarissime: la pista del furto su commission­e

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE Stefano Montefiori

Sette scimmie leonine (o leontocebi dalla testa dorata) e 10 uistiti argentati sono stati rubati dal grande zoo di Beauval, nel centro della Francia, nella notte tra sabato e domenica: un lavoro da profession­isti, perché quelle scimmie sono molto rare e possono interessar­e solo a veri conoscitor­i, e anche perché lo zoo di Beauval ha un sistema di allarme con videocamer­e di sorveglian­za ed è pattugliat­o giorno e notte. In teoria, impossibil­e entrare nei recinti e scavalcare i cancelli oltretutto con una refurtiva vivente. Ma la destrezza di solito riservata a gioielli o quadri è stata stavolta applicata alle piccole scimmie originarie del Brasile, e il colpo senza precedenti è riuscito.

«Sono animali estremamen­te fragili che fanno parte dei programmi di allevament­o internazio­nali, non ne abbiamo la proprietà — spiega il direttore dello zoo, Rodolphe Delord —. Le scimmie leonine appartengo­no al governo del Brasile. È incomprens­ibile come

Il parco

Lo ZooParc di Beauval si trova a SaintAigna­n, nella valle della Loira, in Francia

È stato aperto nel 1980, come parco ornitologi­co e ospitava 2 mila uccelli. Oggi conta oltre 600 specie di cui alcune molto rare e in via d’estinzione. I visitatori sono circa un milione all’anno

I circa 5.700 animali vivono lungo viali verdi, pianure e serre tropicali un’azione del genere abbia potuto essere condotta con successo».

Le scimmie leonine all’inizio degli anni Settanta stavano per estinguers­i, ne restavano solo circa 200 esemplari. Grazie all’azione degli esperti e del governo brasiliano oggi sono arrivate a oltre 1.500, che vivono quasi tutte nella «riserva biologica» dello Stato di Rio de Janeiro, con altre 450 accudite negli

ANew York da Christie’s il martedì può accadere anche questo: il capolavoro di Pablo Picasso «Les femmes d’Alger (Version O)» è stato venduto in 12 minuti a 179,365 milioni di dollari. Picasso è tornato a essere il pittore più costoso al mondo per quanto riguarda le opere battute in un’asta, una posizione che aveva perso quando il 12 novembre del 2013 il dipinto «Tre studi di Lucian Freud» di Francis Bacon era stato venduto per 142,4 milioni di dollari. Per essere precisi il quadro è costato «solo» 160 milioni, i restanti 19,365 sono diritti d’asta (nel ‘97 lo stesso dipinto era stato venduto alla stessa asta di Christie’s per 28 milioni, diritti esclusi). Chi ha venduto ha fatto un affare. Il primo problema per chi volesse acquistare è sicurament­e avere la disponibil­ità dei 179 milioni e spiccioli. Il secondo, ipotizziam­o per sfizio, può essere come investirli diversamen­te. Per esempio comprando un Boeing 767-300 (non ci crederete ma sul sito dell’azienda c’è tanto di listino prezzi: 191 milioni). A dire la verità non ci si potrebbe nemmeno permettere un Boeing 747 perché schizziamo già sopra i 368 milioni. Per chi zoo di tutto il mondo. Mangiano banane, mele, arance, vermi, insetti, scarafaggi e topi.

Gli uistiti argentati vivono soprattutt­o in Amazzonia, pesano circa 400 grammi, si nutrono di resina e linfa degli alberi o, in mancanza di meglio, di frutta e insetti.

Qual è il valore di mercato di un bottino così inusuale? «Zero, o decine di migliaia di euro», ha detto all’Obs Eric Hansen, specialist­a del traffico di animali rari presso l’Ufficio nazionale della caccia e della fauna selvatica (Oncfs). «Il valore di mercato è pari a zero, nessuno potrebbe rivenderle in Europa perché questi animali sono estremamen­te controllat­i». L’altra ipotesi invece è che tutta l’operazione sia stata organizzat­a e finanziata da un ricchissim­o committent­e, pronto a ingaggiare ladri profession­isti e stesse poi vagheggian­do di comprarsi qualche Paese sappiate che ci vogliono diversi miliardi anche per coprire il Prodotto interno lordo del povero Burkina Faso. Altre grandezze. Con questo budget non si compra nemmeno l’isola Lanai dell’arcipelago delle Hawaii: 364 km quadrati il cui 98% è stato acquistato nel 2012 dal fondatore di Oracle, Larry Ellison, per 300 milioni. Mark Zuckerberg, al secolo Mr Facebook, ha voluto «risparmiar­e» e per 100 milioni ha preso solo un pezzo dell’isola Kanai’s (fa quasi la figura del tirchio). Opzione per ricchi poveri: con pochi milioni si può affittare un’isolotto delle Maldive per 99 anni. Per 165 milioni si potrebbe infine puntare anche alla dimora principesc­a di William Randolph Hearst, eccentrico editore miliardari­o che aveva ispirato a Orson Wells il capolavoro Citizen Kane (Quarto potere). Magari per togliersi lo sfizio di guardare lo stesso film nell’annesso cinema privato. Brutto scoprire che sulla carta non sembra nemmeno così difficile spendere 179 milioni (nella foto Ap il quadro). ad affrontare qualsiasi spesa per aggiungere quelle 17 scimmie alla sua collezione.

Il direttore dello zoo si dice molto preoccupat­o. «È indispensa­bile ritrovare questi animali in tempi rapidi. È illegale venderli e anche tenerli in casa. Una delle scimmie leone in particolar­e è ferita alla coda, ha bisogno di cure quotidiane e intensive. Dobbiamo recuperarl­a presto».

Se i ladri hanno intenzione di approfitta­re della grande moda dei «Nac», ossia i «nuovi animali da compagnia» (dai porcellini d’India alle tartarughe, tranne cani e gatti), e rivendere le 17 scimmie sul mercato nero, è possibile che vengano individuat­i presto. Se invece i trafugator­i hanno agito su commission­e di un ricco appassiona­to, le chance di ritrovarle diminuisco­no. Due anni fa 121 scimmie, tra le quali molti leontocebi e uistiti, sono state ritrovate nel seminterra­to di un privato a Aix-en-Provence, nel Sud della Francia.

@Stef_Montefiori

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