Lo strano caso delle 17 scimmie rubate
Francia, beffate le telecamere dello zoo. Specie rarissime: la pista del furto su commissione
Sette scimmie leonine (o leontocebi dalla testa dorata) e 10 uistiti argentati sono stati rubati dal grande zoo di Beauval, nel centro della Francia, nella notte tra sabato e domenica: un lavoro da professionisti, perché quelle scimmie sono molto rare e possono interessare solo a veri conoscitori, e anche perché lo zoo di Beauval ha un sistema di allarme con videocamere di sorveglianza ed è pattugliato giorno e notte. In teoria, impossibile entrare nei recinti e scavalcare i cancelli oltretutto con una refurtiva vivente. Ma la destrezza di solito riservata a gioielli o quadri è stata stavolta applicata alle piccole scimmie originarie del Brasile, e il colpo senza precedenti è riuscito.
«Sono animali estremamente fragili che fanno parte dei programmi di allevamento internazionali, non ne abbiamo la proprietà — spiega il direttore dello zoo, Rodolphe Delord —. Le scimmie leonine appartengono al governo del Brasile. È incomprensibile come
Il parco
Lo ZooParc di Beauval si trova a SaintAignan, nella valle della Loira, in Francia
È stato aperto nel 1980, come parco ornitologico e ospitava 2 mila uccelli. Oggi conta oltre 600 specie di cui alcune molto rare e in via d’estinzione. I visitatori sono circa un milione all’anno
I circa 5.700 animali vivono lungo viali verdi, pianure e serre tropicali un’azione del genere abbia potuto essere condotta con successo».
Le scimmie leonine all’inizio degli anni Settanta stavano per estinguersi, ne restavano solo circa 200 esemplari. Grazie all’azione degli esperti e del governo brasiliano oggi sono arrivate a oltre 1.500, che vivono quasi tutte nella «riserva biologica» dello Stato di Rio de Janeiro, con altre 450 accudite negli
ANew York da Christie’s il martedì può accadere anche questo: il capolavoro di Pablo Picasso «Les femmes d’Alger (Version O)» è stato venduto in 12 minuti a 179,365 milioni di dollari. Picasso è tornato a essere il pittore più costoso al mondo per quanto riguarda le opere battute in un’asta, una posizione che aveva perso quando il 12 novembre del 2013 il dipinto «Tre studi di Lucian Freud» di Francis Bacon era stato venduto per 142,4 milioni di dollari. Per essere precisi il quadro è costato «solo» 160 milioni, i restanti 19,365 sono diritti d’asta (nel ‘97 lo stesso dipinto era stato venduto alla stessa asta di Christie’s per 28 milioni, diritti esclusi). Chi ha venduto ha fatto un affare. Il primo problema per chi volesse acquistare è sicuramente avere la disponibilità dei 179 milioni e spiccioli. Il secondo, ipotizziamo per sfizio, può essere come investirli diversamente. Per esempio comprando un Boeing 767-300 (non ci crederete ma sul sito dell’azienda c’è tanto di listino prezzi: 191 milioni). A dire la verità non ci si potrebbe nemmeno permettere un Boeing 747 perché schizziamo già sopra i 368 milioni. Per chi zoo di tutto il mondo. Mangiano banane, mele, arance, vermi, insetti, scarafaggi e topi.
Gli uistiti argentati vivono soprattutto in Amazzonia, pesano circa 400 grammi, si nutrono di resina e linfa degli alberi o, in mancanza di meglio, di frutta e insetti.
Qual è il valore di mercato di un bottino così inusuale? «Zero, o decine di migliaia di euro», ha detto all’Obs Eric Hansen, specialista del traffico di animali rari presso l’Ufficio nazionale della caccia e della fauna selvatica (Oncfs). «Il valore di mercato è pari a zero, nessuno potrebbe rivenderle in Europa perché questi animali sono estremamente controllati». L’altra ipotesi invece è che tutta l’operazione sia stata organizzata e finanziata da un ricchissimo committente, pronto a ingaggiare ladri professionisti e stesse poi vagheggiando di comprarsi qualche Paese sappiate che ci vogliono diversi miliardi anche per coprire il Prodotto interno lordo del povero Burkina Faso. Altre grandezze. Con questo budget non si compra nemmeno l’isola Lanai dell’arcipelago delle Hawaii: 364 km quadrati il cui 98% è stato acquistato nel 2012 dal fondatore di Oracle, Larry Ellison, per 300 milioni. Mark Zuckerberg, al secolo Mr Facebook, ha voluto «risparmiare» e per 100 milioni ha preso solo un pezzo dell’isola Kanai’s (fa quasi la figura del tirchio). Opzione per ricchi poveri: con pochi milioni si può affittare un’isolotto delle Maldive per 99 anni. Per 165 milioni si potrebbe infine puntare anche alla dimora principesca di William Randolph Hearst, eccentrico editore miliardario che aveva ispirato a Orson Wells il capolavoro Citizen Kane (Quarto potere). Magari per togliersi lo sfizio di guardare lo stesso film nell’annesso cinema privato. Brutto scoprire che sulla carta non sembra nemmeno così difficile spendere 179 milioni (nella foto Ap il quadro). ad affrontare qualsiasi spesa per aggiungere quelle 17 scimmie alla sua collezione.
Il direttore dello zoo si dice molto preoccupato. «È indispensabile ritrovare questi animali in tempi rapidi. È illegale venderli e anche tenerli in casa. Una delle scimmie leone in particolare è ferita alla coda, ha bisogno di cure quotidiane e intensive. Dobbiamo recuperarla presto».
Se i ladri hanno intenzione di approfittare della grande moda dei «Nac», ossia i «nuovi animali da compagnia» (dai porcellini d’India alle tartarughe, tranne cani e gatti), e rivendere le 17 scimmie sul mercato nero, è possibile che vengano individuati presto. Se invece i trafugatori hanno agito su commissione di un ricco appassionato, le chance di ritrovarle diminuiscono. Due anni fa 121 scimmie, tra le quali molti leontocebi e uistiti, sono state ritrovate nel seminterrato di un privato a Aix-en-Provence, nel Sud della Francia.
@Stef_Montefiori