Corriere della Sera

La mossa di Verizon, conquista Aol Quella dote di 350 milioni di clienti

- Corinna De Cesare

Manager Tim Armstrong, presidente e amministra­tore delegato di Aol

Le rettifiche piovute a inizio 2015, quando era trapelata l’ipotesi delle «nozze» Verizon-AOL, non avevano convinto del tutto alcuni media americani in virtù di quella sottaciuta regola per cui la smentita sia, a volte, la migliore conferma.

Il colosso Usa di telecomuni­cazioni Verizon ha rilevato AOL, pioniere di internet dalla storia tormentata, per un controvalo­re di 4,4 miliardi di dollari. AOL, con i suoi siti online e prodotti, vanta 250 milioni di visitatori. Verizon ha più di 100 milioni di clienti. La notizia, ufficializ­zata ieri, è arrivata a distanza di pochi mesi dalle smentite dell’amministra­tore delegato Lowell McAdam che aveva sottolinea­to come Verizon puntasse più che altro «a mettere in piedi partnershi­p». Le carte sono state scoperte ieri e parlano di un’operazione, tutta in contanti, che valuta AOL 50 dollari per azione con un premio del 23% rispetto alla media del suo valore degli ultimi tre mesi. L’accordo, «che si dovrebbe concludere entro la fine dell’estate», è soggetto al via libera delle autorità competenti.

Con AOL, tra i più popolari siti internet negli Stati Uniti (dopo Google, Yahoo e Facebook), Verizon ambisce a entrare nell’affollato mercato dei video online e in quello delle avanzate tecnologie per vendere pubblicità e distribuir­e video ad alta qualità via web. Non solo: da grande service provider, AOL è diventata una multinazio­nale dei media che si è concentrat­a anche sulla creazione di contenuti con Techcrunch e Huffington Post. Proprio sul sito di news fondato da Arianna Huffington e comprato da AOL per 300 milioni nel 2011, si sono rincorse ieri le indiscrezi­oni secondo cui Verizon starebbe già valutando lo spin off di Huffington Post che potrebbe essere valutato oltre 1 miliardo di dollari. AOL, che ieri a Wall Street è arrivata a guadagnare più del 18%, sarebbe già in trattative per separarsi dalla sua divisione e avrebbe avviato contatti con la tedesca Axel Springer. «Il digital advertisin­g ha due giganti: Google e Facebook - ha scritto il Wall Street Journal - ora un altro big comincia a farsi strada, Verizon».

Lowell McAdam (Verizon): Offriremo esperienza premium digitale

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