Barça, ottava sinfonia finale Bayern, l’orgoglio non basta
Vittoria inutile, la doppietta di Neymar spegne il sogno dei tedeschi
Il Barcellona giocherà l’ottava finale di Coppa Campioni/Champions League della sua storia sabato 6 giugno all’Olympiastadion di Berlino. Stasera conoscerà il nome dell’avversario, in bilico fra l’EuroClasico con il Real Madrid e la terza sfida con una squadra italiana (la Juve, dopo Sampdoria 1992 e Milan 1994). In ogni caso sarà una finale tutta nuova per l’Europa. Il Bayern, come un anno fa contro il Real, si è fermato alla semifinale, ma se nel 2014 era stato travolto dagli spagnoli all’Allianz Arena per un eccesso di presunzione (0-4, dopo aver perso solo 1-0 al Bernabeu), questa volta ha vinto al ritorno (3-2), ma dopo aver compromesso tutto all’andata (0-3), quando ha pagato gli infortuni di Robben, Ribéry e Alaba ed è crollato alla distanza di fronte a Messi e Neymar. Con la finale in tasca, Luis Enrique, alla sua prima stagione da allenatore del Barça, può inseguire il titolo nella Liga (quattro punti sul Real a due giornate dalla fine) e la Coppa del Re (30 maggio, finale con l’Athletic Bilbao), sempreché lo sciopero venga revocato.
La partita dell’Allianz Arena sembrava dovesse infiammarsi quando al 7’ Benatia, di testa, ha portato avanti il Bayern su angolo (difesa blaugrana battuta dopo 7 gare senza subire reti), ma è stata chiusa 8 minuti dopo dall’azione travolgente dei tre tenori, che hanno cantato a piacimento di fronte alla linea di difesa bavarese troppo alta per resistere: lancio di Messi per Suarez, Benatia in ritardo e pareggio di Neymar. Il brasiliano non si è fermato e ha firmato anche il 2-1: testa di Messi, gran lavoro di Suarez, scarico per il numero 11, che ha cercato la soluzione più difficile mettendo il pallone fra la mano di Neuer e il palo. Per lui nono gol in Champions League,