Corriere della Sera

«Terra!» emoziona con la guerra in Bosnia, ma a tarda notte L’

- Di Aldo Grasso

11 luglio del 1995, le truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic entrarono in una città, Srebrenica, posta sotto la tutela delle Nazioni Unite. Fu l’inizio della mattanza. I caschi blu olandesi non mossero un dito né ricevetter­o l’ordine di intervenir­e. Circa ottomila bosniaci musulmani di sesso maschile, adulti e ragazzi, furono passati per le armi e gettati in fosse comuni, in quello che è considerat­o il peggiore massacro avvenuto in terra europea dopo la II Guerra Mondiale.

A rivedere su Rete4 le immagini proposte da Terra!, il settimanal­e di Toni Capuozzo, si prova ancora oggi un senso di impotenza, di vergogna, di ripugnanza.

Vincitori e vinti

NCIS LOS ANGELES Chris O’Donnell Serie contro cinema: per il crime di Rai2 2.174.000 spettatori, 7,9% di share PARTO COL FOLLE Robert Downey Jr. Cinema contro serie: per il film di Italia 1 1.623.000 spettatori, 6,3% di share Come ricevere un pugno nello stomaco. Mimmo Lombezzi ha raccolto le testimonia­nze di chi è miracolosa­mente sfuggito alla strage, delle donne stuprate, di chi ha seppellito i propri morti. Particolar­mente toccante quella di Nedžad, all’epoca adolescent­e, sopravviss­uto al plotone d’esecuzione. Per vent’anni non ha parlato con nessuno, l’ha fatto solo davanti alla telecamera di Lombezzi.

«Srebrenica a vent’anni dal genocidio» è una trasmissio­ne tanto più drammatica quanto più va a contrastar­e quei non pochi siti negazionis­ti che contestano il massacro. Secondo queste tesi, l’eccidio di Srebrenica sarebbe servito, fuori dai Balcani, alla propaganda delle potenze occidental­i in generale e degli Stati Uniti in particolar­e, per costituire un valido retroterra emotivo all’aggression­e che di lì a poco avrebbero sferrato contro Belgrado. Il famoso video che documenta parte della strage sarebbe un falso, costruito per condannare definitiva­mente Milosevic o la Serbia.

Una puntata di «Terra!», dunque, da conservare con cura, un ottimo lavoro giornalist­ico.

Peccato sia andata in onda ben oltre la mezzanotte, dovendo fare spazio al populismo spinto di «Quinta colonna» (e poi a Forza Italia non si spiegano il tracollo elettorale a favore dei leghisti e dei grillini!).

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