Corriere della Sera

Compra, mangia, chiacchier­a La socialità del nuovo mercato

A Milano in piazza Duomo la filiera del cibo diventa narrazione

- Silvia Nani

«Indurre chi entra a sollevare lo sguardo per scoprire il luogo» così Michele De Lucchi spiega il perché di quella scultura in bronzo a forma di ulivo sospesa all’ingresso del Mercato del Duomo. A realizzarl­a, Adam Lowe, conosciuto da De Lucchi in occasione dell’esposizion­e del facsimile delle «Nozze di Cana» del Veronese, realizzato dall’artista per la Fondazione Cini a Venezia: «A lui, zione, collegare i propri device, conversare. Anche solo spillare un bicchiere d’acqua fresca. Senza obbligo di acquisto».

Il mercato come recupero di una certa socialità: «Abbiamo bisogno di ritrovare la dimensione del calore umano, la ritualità di una relazione, quella con il “bottegaio”, basata sulla abituato a “ricostruir­e” opere d’arte famose per metterle in luoghi difficili, ho chiesto non una scultura, ma un monumento a un albero simbolico: realistico, le radici ben in vista e amplificat­e, in quanto parte che dà il nutrimento. Un gesto per rappresent­are l’essenza del progetto: raccontare il valore vero del cibo». (nella foto, l’albero scultura di Adam Lowe) Che si erano perdute con l’impersonal­ità dei supermerca­ti: è la rivincita del genius loci, il vissuto della città» commenta il sociologo Francesco Morace, che sottolinea anche la nostra voglia di sartoriali­tà: «Intesa non più solo nella manifattur­a del prodotto ma nella relazione personale tra venditore e cliente: una dimensione fatta di gesti, narrazione, un sorriso». Insomma, il piacere del contatto umano. Non a caso, questa nuova modalità di consumo del cibo passa attraverso il ripensamen­to dei luoghi dedicati: «Nelle nostre città mancano spazi di aggregazio­ne. Una volta c’erano piazze e logge, oggi il revival dei mercati coperti è attenzione alla filiera corta anche nelle relazioni» afferma l’architetto Marco Casamonti, autore del recupero dello storico mercato di San Lorenzo a Firenze, diventato un anno fa il Mercato Centrale, ovvero street food come appendice alle classiche bancarelle: compri e mangi in loco. Un fenomeno che in Italia sta prendendo piede sempre di più nelle grandi città, basta guardare il Mercato di Mezzo a Bologna, in un edificio ottocentes­co del centro storico, e il nuovissimo Mercato Metropolit­ano affacciato sulla Darsena milanese. Per ora, niente residenze vista bancarelle stile Markthal di Rotterdam, ma non siamo poi così lontani. Botteghe e street food Dall’alto, il Mercato Centrale di Firenze, riqualific­azione dello storico mercato di San Lorenzo a cura dell’architetto Marco Casamonti; al centro, l’esterno del Mercato di Mezzo a Bologna, riaperto l’anno scorso in un palazzo ottocentes­co del centro storico. In basso il Markthal di Rotterdam, nuovo progetto di un mercato coperto con ristoranti e abitazioni sovrastant­i

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy