E (finalmente) arrivò la donna fallita
Èil maschio-fiasco e il cinema ne è pieno. Adam Sandler ne è il frontman naturale, ma ci sono anche Seth Rogen, Jason Biggs, Jason Segel che gira nudo in casa e Will Ferrell che gira nudo in strada, che insieme a John C. Reilly, in Fratellastri a 40 anni, chiede il letto a castello ai genitori. È 40 anni vergine, è American Pie: Ancora insieme, dove 13 anni dopo si fanno a un frigo portatile cose più indicibili che alla torta di mele. Il bamboccione impazza. Disadattato, lavativo, fidanzato con la PlayStation 3. Ma la buona a nulla, la sfigata e contenta, al cinema non c’è. I confini sono chiari: la goliardia, se donna, è ripugnante. Non è un modello, dicono. Il personaggio femminile, nota il New Republic, dev’essere aspirazionale: più giovane, più magra, più affermata. Bad Teacher e Le amiche della sposa avevano introdotto il tema, ma la disadattata impenitente è l’unicorno: invariabilmente declinata come Cenerentola nascosta, alcolizzata triste e ossessivocompulsiva però sexy (Young Adult), macchietta bidimensionale di contorno.
Tutto ciò però sta per cambiare. Negli Usa è appena uscito Preggoland. Commedia su una 35enne che vive a casa con papà, fa la commessa nello stesso alimentari del liceo, indossa salopette maleodoranti, ha sempre con sé il portaliquore. E al party dell’amica prémaman regala un dildo davanti ai bambini. A luglio poi arriva Trainwreck. Con Amy Schumer nel ruolo di una delirante giornalista che mangia sulla tazza del wc, non ha mai visto un parrucchiere, parla biascicando per l’occasionale allucinogeno. E va da sé ha il terrore di legarsi. «Sono una ragazza moderna, che fa ciò che le pare» dichiara sbrodolandosi. La parità passa anche da qui.