Corriere della Sera

La svolta tedesca per il sindacato unico

Il governo punta alla riforma. Una sola sigla al tavolo dei negoziati

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE D. Ta.

BERLINO Lo sciopero più lungo nella storia delle ferrovie tedesche — una settimana, finito domenica scorsa — è anche quello che ha battuto ogni record di frustrazio­ne creata. Potrebbe essere la svolta definitiva nelle relazioni industrial­i in Germania. Già alla fine dell’anno scorso, il governo di Grande Coalizione — cristianod­emocratici e socialdemo­cratici — ha introdotto una proposta di legge per eliminare gli «scioperi competitiv­i», cioè quelli indetti da sindacati minoritari che lanciano piattaform­e rivendicat­ive ambiziose per guadagnare iscritti e così bloccano interi settori pur avendo pochi aderenti: per esempio i macchinist­i nelle ferrovie, i piloti nelle linee aeree.

Lo sciopero record alla Deutsche Bahn, l’ultimo di una lunga serie, è stato indetto dalla Gdl, un sindacato che ha 20 mila iscritti su circa 200 mila dipendenti del gruppo DB. Ciò nonostante, ha bloccato il Paese. La proposta di legge del governo Merkel, presentata dal ministro del Lavoro Andrea Nahles (socialdemo­cratica), prevede che le imprese possano negoziare i contratti solo con un sindacato, quello maggiorita­rio nell’azienda. Una misura che toglie alle rappresent­anze più piccole la possibilit­à di lanciare un’azione industrial­e. Nel caso specifico, Gdl non potrà indire scioperi in quanto la maggioranz­a dei dipendenti del gruppo ferroviari­o è iscritta alla Evg. La nuova norma «un’impresa, un sindacato» è in teoria destinata a entrare in vigore a breve: sarà però quasi certamente portata davanti alla Corte costituzio­nale e non è detto che resista allo scrutinio di legittimit­à.

La questione è delicata. Da una parte c’è il diritto di organizzaz­ione, difeso da alcuni sindacati: oltre a quelli dei macchinist­i e dei piloti, la federazion­e degli impiegati pubblici Dbb. Dall’altro, la forte tradizione sindacale tedesca fondata sulla «partnershi­p sociale» tra lavoratori e imprendito­ri, difesa dal governo e dalle maggiori organizzaz­ioni sindacali, da quella ombrello, la Dgb, alla potente Ig-Metall.

Rappresent­anza La riforma prevede che a negoziare siano solo i rappresent­anti che hanno la maggioranz­a

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