Corriere della Sera

Telco, vicino il via libera alla scissione Le municipali­zzate in campo per la rete

Valotti (A2A): «Ci candidiamo nei nostri territori». Confermata maximulta a Telecom

- Massimo Sideri msideri@corriere.it

MILANO Anche A2A scende in campo per la nuova banda larga «elettrica». E con lei ci sono «le principali multiutili­ty». A uscire allo scoperto è stato ieri il presidente della municipali­zzata milanese, A2A, Giovanni Valotti, durante la presentazi­one dei risultati del trimestre molto apprezzati dal mercato (+3,26% a Piazza Affari dopo un utile oltre le attese a 117 milioni con un balzo del 46,3%). «La banda ultra larga è un investimen­to fondamenta­le per il Paese voluto dal governo e dalla Ue» ha detto. Aggiungend­o come presidente di Utilitalia, la nuova associazio­ne che fonde Federutili­ty e Federambie­nte: «Al pari dei grandi operatori nazionali ci candidiamo nei nostri territori a essere operatori attivi nella partita, sempre che sia convenient­e per i cittadini».

Come ha anticipato il Corriere oltre all’Enel il governo ha sondato la posizione di Terna sul piano da 6,5 miliardi per la banda larga. Ieri una fonte della società ha «escluso un coinvolgim­ento nel progetto». Mentre il sottosegre­tario alle Comunicazi­oni, Antonello Giacomelli, ha specificat­o: «Non lo escludo minimament­e». I bandi saranno per soggetti non verticalme­nte integrati, proprio come Enel, Terna e le municipali­zzate. Intanto ieri il Consiglio di Stato ha lanciato una brutta tegola sulla testa di Telecom Italia: il giudice amministra­tivo di massimo livello ha confermato la maximulta da 103,7 milioni comminata due anni fa dall’Antitrust a Telecom per abuso di posizione dominante nella fornitura di servizi di accesso all’ingrosso alla rete e alla banda larga. La sesta sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso contro la sentenza del Tar che aveva già confermato la multa. Una notizia che in questo momento ha un valore particolar­e visto che si sta discutendo sull’opportunit­à di creare la nuova rete ultra-broadband di nuova generazion­e che non ricrei le distorsion­i di un monopolio. Nel frattempo , dopo quasi un anno, potremmo essere a un passo dalla «francesizz­azione» di Telecom con il passaggio delle azioni da Telefonica a Vivendi. L’ultimo via libera atteso dall’Antitrust argentina, Cndc, dovrebbe arrivare nelle prossime settimane, anche se a Buenos Aires non si usa anticipare l’agenda degli appuntamen­ti istituzion­ali sul sito Internet. Non si conosce dunque il giorno esatto. Alla prima riunione del consiglio Cndc il semaforo verde che permettere­bbe la scissione di Telco, il veicolo che controlla il 22,4% del gruppo telefonico italiano, è considerat­o scontato. Il passaggio all’Antitrust si era reso necessario per il tema della concentraz­ione di Telefonica. Ma il tema sarebbe stato risolto con uno strumento finanziari­o che dovrebbe far transitare le quote direttamen­te da Telco ai francesi.

Con la scissione i titoli (e i debiti) verranno divisi por quota in quattro scatole Telco (Telco 1,2, 3 e 4) tra Intesa, Generali, Mediobanca e, appunto, gli spagnoli di Telefonica.

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 ??  ?? Vertice Giovanni Valotti, presidente di A2A e di Utilitalia, nata dalla fusione tra Federutili­ty e Federambie­nte
Vertice Giovanni Valotti, presidente di A2A e di Utilitalia, nata dalla fusione tra Federutili­ty e Federambie­nte

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