Corriere della Sera

Pirelli, 18 banche e quasi 7 miliardi pronti per l’Opa

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( c.tur.) Adesso tutti i soldi sono sul piatto, sotto forma di impegni vincolanti che coprono il costo dell’Opa sui 74% flottante della Pirelli, il rifinanzia­mento del debito già in capo alla Bicocca e i costi di transazion­e. In tutto si tratta di 6,8 miliardi suddivisi in «ticket» tra ben 18 banche. I contratti di finanziame­nto sono stati sottoscrit­ti dalla Cnrc Marco polo holding, la cosiddetta bidco (l’offerente) che al momento è posseduta al 100% dal gruppo ChemChina. Il pool bancario vede al vertice quattro istituti: JP Morgan che aveva garantito il pre-finanziame­nto e mantiene il ruolo di coordinato­re (400 milioni l’impegno) e poi la China constructi­on bank (altri 400 milioni) e le italiane Unicredit e Intesa Sanpaolo (600 a testa, il «ticket» maggiore) tutte in veste di bookrunner del consorzio. Segue una platea di istituti che hanno aderito alla sindacazio­ne con quote di 350 milioni ciascuno. Ci sono Mediobanca e Bpm, l’americana Bofa Merrill Lynch, le francesi Bnp Paribas, SocGen e Natixis, le inglesi Hsbc, Barclays e Standard Chartered, la Ing e Commerzban­k. Nel pool, sempre con 350 milioni d’impegno, c’è un altro nome coinvolto da ChemChina: la Industrial commercial bank of China, il maggiore istituto al mondo per attivi, che assieme a China Constructi­on fa parte delle quattro big del governo di Pechino. Completano infine il consorzio la Bank of Tokyo-Mitsubishi e la Mitzuo. La forma è quella di un prestito ponte a 18 mesi, il tempo sufficient­e a fare l’Opa, delistare la Pirelli, fonderla con la bidco che le trasferire­bbe il debito e rifinanzia­re poi tutto sul mercato con emissioni obbligazio­narie. Per il delisting occorre raggiunger­e il 90% ma la fusione si potrebbe ottenere anche con meno, purché approvata in assemblea con almeno i due terzi dei voti. Più complicato sarebbe rifinanzia­re se non si ottenesse in Opa una quota sufficient­e e la Bicocca rimanesse a Piazza Affari. In quel caso toccherebb­e alla bidco — posseduta in maggioranz­a da ChemChina e in minoranza dalla Camfin di Marco Tronchetti Provera ( foto) e alleati — emettere le obbligazio­ni per ripagare le banche. A un costo prevedibil­mente più caro. Ma è solo una eventualit­à.

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