Roberto Repossi
Caro Romano, con riferimento al suo commento sul voto in Gran Bretagna, vorrei evidenziare una sostanziale differenza tra il sistema elettorale inglese (maggioritario con collegi uninominali, con i pregi e i difetti a volte distorcenti del maggioritario) e l’Italicum. Cameron disporrà della maggioranza dei seggi pur avendo solo il 37% dei voti, perché li ha conquistati uno ad uno vincendo nelle varie circoscrizioni. È una possibilità che si è verificata, ma che poteva anche non verificarsi tanto che a poche ore dalla conclusione dello spoglio si paventavano possibili alleanze di governo. Il Britannicum non impone che alla sera si debba sapere chi ha vinto se nessuno ha conquistato sul campo la maggioranza assoluta. Ciò può accadere anche con un sistema proporzionale, magari con minore probabilità. L’Italicum invece impone che o al primo turno o al secondo turno a una lista venga assegnata la maggioranza assoluta dei seggi anche se gli elettori non si sono espressi in questo senso. La governabilità è sicuramente assicurata, ma a scapito di una più «adeguata» rappresentatività e non è necessariamente garanzia di buon governo.
È una osservazione molto interessante. Ma sarebbe convincente soprattutto se gli altri sistemi sinora usati in Italia ci avessero dato maggiori garanzie di buon governo.
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Italicum e Britannicum
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