Corriere della Sera

Siria, forze speciali Usa uccidono capo Isis

Raid nella notte: catturata la moglie, avevano una schiava yazida. I jihadisti nella zona nord di Palmira

- G.O.

Un’operazione nel cuore della notte nel nord est della Siria. A condurla la Delta force americana piombata sull’obiettivo a bordo di velivoli Osprey ed elicotteri Black Hawk — versione silenziosa — dell’unità speciale Night Stalkers. I commandos volevano catturare Abu Sayyaf, presunto responsabi­le dei traffici di petrolio dell’Isis, ma non sono riusciti a prenderlo vivo. Il dirigente jihadista è morto combattend­o, in arresto la moglie Umm Sayyaf. Nessun danno per gli incursori americani, a parte qualche foro di proiettile sui velivoli.

L’assalto è stato autorizzat­o e seguito dal presidente Barack Obama dopo che il Pentagono ha raccolto informazio­ni sufficient­i per infiltrare un nucleo in un’area saldamente in mano allo Stato Islamico. La regione di al Omar, vicino a Deir ez Zour, dove vi sono molti campi petrolifer­i e i militanti hanno una delle loro roccaforti. Un piano iniziato con il «pedinament­o» del target, condotto da agenti locali sul terreno e ricognizio­ne aerea (satelliti, droni, aerei spia). Quindi il Centcom ha condotto una serie di raid per «ammorbidir­e» il settore e disarticol­are le difese. Una dozzina di guerriglie­ri eliminati. Infine si sono mossi i soldati.

Abu Sayyaf è stato sorpreso all’interno di un’abitazione insieme alla moglie. Secondo le fonti non si è arreso ed è stato abbattuto. Nella casa c’era anche una schiava yazida, rapita probabilme­nte in estate dall’Isis, che è stata liberata. Finito l’attacco, la Delta force è rientrata in Iraq portandosi dietro Umm Sayyaf, l’ostaggio, computer, apparati di comunicazi­one e carte ora oggetto di analisi.

La Casa Bianca ha esultato per il successo. I generali hanno parlato di colpo serio. Gli osservator­i hanno invece discusso sulla reale importanza dell’attacco. E uno specialist­a della regione non ha escluso che il vero bersaglio non fosse «l’emiro del petrolio», bensì Abu Mohammed al Adnani, il propagandi­sta capo dell’Isis.

Notizie che si sono incrociate con quelle di Palmira. I jihadisti sono riusciti a entrare nella zona nord della cittadina siriana che ospita importanti reperti archeologi­ci e impianti petrolifer­i. Su alcuni edifici sventola già la bandiera nera del califfato.

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