Ma il tacco è obbligatorio? Il caso stiletto agita Cannes
«Una vita straordinaria: da Barbarella al film di Sorrentino Orgogliosa della mia eterna bellezza, non nascondo i ritocchi»
Mai scarpe basse sul red carpet: respinte le spettatrici rasoterra. Tensione a Cannes per il «caso stiletto» (nella foto, quello della top model russa Irina Shayk), ma a sera tutte di nuovo sui tacchi. Oggi il giorno di Sorrentino.
con Lili Tomlin. In queste settimane gli americani ci possono vedere nella serie tv Grace and Frankie: siamo due donne che si devono aiutare, anche se prima si detestavano, perché i loro due mariti si sono innamorati e appaiono decisi a vivere la loro omosessualità repressa. L’amore, come la giovinezza, ha una forza che non puoi contrastare o calpestare».
Le capita di guardare gli anni verdi delle nuove attrici con una sfumatura di gelosia?
«Mai. La giovinezza per me è sempre la celebrazione della vita e della bellezza. Nel vederla sui volti degli altri mi regala la stessa gioia che mi procurano i miei figli ormai adulti e i miei due nipotini, i figli di Vanessa».
Nel film di Sorrentino lei ha 81 anni, esibisce parrucche, è una anziana diva del cinema, Brenda Morel…
«Vero, ma le mie sequenze mi hanno accesa di vitali scintille perché Paolo è un autentico artista. Mi sembra un nuovo Fellini. Paolo porta l’immaginazione sullo schermo a braccetto con la realtà e la società, la mente e il cuore. La mia gioia di essere a Roma e di scattare fotografie dei vostri secoli riflessi in Chiese e palazzi, nonché il gustare i piatti preparati dalla deliziosa moglie di Paolo, Daniela, è stata tale che ogni giorno mettevo nel mio blog immagini delle vostre meraviglie, ricette comprese».
Interpretando il film ha pensato alle donne ringiovaniscono con qualche aiuto e alla sua forma attuale, sottile come un tempo?
«Anche se il giro vita è lo stesso, io non ho mai ho nascosto che la mia “eterna giovinezza” ha un ginocchio rimodellato come qualche anello della spina dorsale, un’anca e le forme del mio petto. All’aeroporto, il metal detector suona per il mio corpo».
Però è autentica anche nel
La chirurgia estetica? Ho la spina dorsale e un ginocchio rimodellati: all’aeroporto, quando passo io, il metal detector suona...
confessare la sua chirurgia estetica…
«E guardo con curiosità le nuove generazioni che scattano selfie con capelli blu, rosa… La loro ricerca di identità mi pare genuina».
Cosa resta della militanza politica?
«Oggi voglio essere soprattutto vera come amica, nonna e madre. A raccontare la Jane Fonda del cinema sono i miei due Oscar vinti, qualche moderna commedia, i miei libri da ex hippie. Mi piace il titolo di un mio libro My life so far, la mia vita sinora».
La vedremo anche in «Fathers and Daughters» di Gabriele Muccino...
«Dove non sono una guru dell’aerobica... Impersono l’agente di uno scrittore che ha qualche disturbo mentale ed èinterpre t a to da Russell Crowe».
La sua giovinezza è stata sempre gioiosa?
«Scopersi solo nella tarda adolescenza che mia madre si era uccisa. Divenni bulimica. Un giorno mi dissi che potevo farcela e presi in mano la vita».
Da allora l’ha sempre tenuta con forza?
«Non sempre, ma in tante tappe. Lasciai il cinema per andare a vivere ad Atlanta con Ted Turner, dove ancora oggi è la mia base se non sto con figli e nipoti nel mio ranch in Nuovo Messico. Per 15 anni scelsi un’altra esistenza, senza alcuna nostalgia dei set. Ritornai al cinema a 65 anni. Se mi avessero detto che a 77 anni avrei danzato con la forza creativa di Sorrentino non ci avrei creduto». Non ha mai rimpianti? «No, ma quando incontro il mio grande amico Robert Redford, gli dico sempre che mi piacerebbe dare un seguito al nostro film A piedi nudi nel parco. Potremmo andarci in pantofole oggi…».
Se incontro Redford gli dico che vorrei girare con lui il seguito di «A piedi nudi nel parco». Oggi potremmo andare in pantofole Adesso voglio essere soprattutto amica, nonna, madre. A raccontare la Jane Fonda del cinema ci sono i miei Oscar