Corriere della Sera

«Mio il Brescia? Ma dov’è?»

- Di Fabrizio Roncone

Ilpresiden­te della Lazio, Claudio Lotito: «Perché mi tirano sempre in mezzo a qualche schifezza, perché? Io Brescia non so manco ndo’ stà, capito?».

( Ore 16,57. Il presidente Claudio Lotito risponde al telefonino dal suo magnifico quartier generale: Villa San Sebastiano, il muro di cinta che costeggia l’Appia Antica, capitelli e statue, putti d’oro e pappagalli che cantano).

«Io non so niente, non voglio sapere niente e non rilascio interviste!». Va bene. «Mhmm... Ma perché, che è successo?».

Calcio-scommesse in Lega Pro e serie D: 30 squadre coinvolte, 50 arresti, gli indagati sono 70. «Incredibil­e...». Ma davvero non sapeva che...

«Sto lavorando, non ho avuto tempo e...».

C’è pure un’intercetta­zione che la riguarda, presidente. «Cosaaaaa?». La telefonata è del 15 gennaio scorso: parlano Vittorio Galigani, ex direttore sportivo di numerose società e commentato­re della rivista TuttoLegaP­ro.com, ed Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila.

«Ma io non li conosco! Mai visti né sentiti... Roba da matti! Parlano... e che dicono?».

Testuale: «Macalli e Tavecchio sono due rincoglion­iti in mano a Lotito, che li ricatta». E poi: «Lotito è proprietar­io di Lazio, Salernitan­a, Bari e Brescia».

« Basta! Basta! Bastaaaaa! Che deve fare Lotito, eh? Deve sparire, puff! deve annientars­i, vaporizzar­e? Perché mi tirano sempre in mezzo a qualche schifezza, perché? Lei non scriva niente, niente di niente... Però, oh, io sono proprio stufo... Cioè, no, dico: io Brescia non so’ manco ndo’ stà, capito? Dove sta Brescia? Boh. Ce so’ mai stato a Brescia? No, mai messo piede a Brescia. Ma poi, in una telefonata tra due sconosciut­i, divento il presidente del Brescia! È pura follia, questa!». Brescia e Bari. «Si rende conto? Siccome il presidente del Bari mi chiama, io divento automatica­mente pure il presidente del Bari! La verità è che il sottoscrit­to, Claudio Lotito, dà un fastidio tremendo. E lo sa perché?». Posso supporlo... «Perché con Lotito il risultato è ga-ran-ti-to! Schiattano d’invidia quando vedono quello che ho fatto con la Lazio e la Salernitan­a, due veri capolavori... E non riescono a capacitars­i che tutti gli incarichi che ho nelle istituzion­i del calcio italiano non li ho estorti... ma sono stato eletto democratic­amente».

Ecco, appunto: poi ci sarebbe anche quell’altra frase...

«Quale?».

Che lei ricattereb­be Macalli e Tavecchio.

«No no, guardi: è stato gentile a telefonarm­i, però lei adesso sa che fa? Lei li chiama e glielo chiede: vi ricatta Lotito? È vero che vi ricatta? Ecco, aspetti, le do io i numeri di telefono... Anzi, no, meglio: li chiamo direttamen­te io... » (Lotito, come noto, possiede tre cellulari: e sa usarli contempora­neamente).

« Niente, Carletto non risponde... Proviamo con Macalli...».

(Mario Macalli, presidente della Lega Pro, risponde subito.

«Mariuccio! Nun te mette a ride... allora, ho sull’altro telefono uno del Corriere... e sai che dice? Dice che due sconosciut­i, intercetta­ti, sostengono che io ti ricatto! Capito? Io ti ricatto! Ricatto te e pure Carletto!... E anzi, no, aspé: per quei due sarei anche proprietar­io di mezza serie A!... Mhmm... Ah, l’hanno arrestato uno dei due? Lo vedi, c’è una giustizia divina... Sì sì... e certo, tutta l’inchiesta... è chiaro... L’Aquila ci ha sempre votato contro, erano quelli contrari alle nostre riforme, quelli che ci facevano la guerra... Comunque, oh, ma ti pare? Ma come fanno a dire una cosa così grave? È gentaglia che ha inquinato questo mondo... Che dice Malagò? Mhmm... Lo so, lo so... So tutto. Vabbé, insomma: io ricatterei te e Carletto... Te senti ricattato, Mariù? Mamma mia che ambiente... Hai ragione, bisogna derattizza­re.... vabbé, Mariù, fatti salutare adesso, ché devo lavorare...») .

«Lei ha sentito tutto, no? Rideva, Macalli... Vede: il problema è che io sono scomodo perché...».

(Gli squilla uno dei due cellulari: adesso abbassa la voce. Telefonata brevissima).

«Sa chi era? Era il giornalist­a di un’agenzia! Mi vorrebbero mettere in mezzo pure con la vicenda tra Murdoch e Berlusconi... m’accusano di averli fatti parlare... Embè? Facessero tutti gli accostamen­ti che vogliono... io sono una persona che ha un solo scopo: mo-ra-lizza-re il calcio. Ma lo sa perché

Incarichi Non si capacitano che tutti gli incarichi che ho non li ho estorti

non volevano Tavecchio?».

Perché è uno che fa battute razziste, perché pensa che...

«Ma no! La verità è che una certa parte del mondo del calcio aveva paura di Tavecchio per ragioni politiche: infatti Tavecchio, in sei mesi, ha fatto riforme epocali. Siamo arrivati e abbiamo scardinato un sistema. Facendo funzionare onestà e buon senso. Lo sa che, in questo calcio, spaventa anche il buon senso?». Può essere più esplicito? «Quando dissi quelle cose su Carpi e Frosinone, per cui poi sono stato perseguita­to, le dissi con spirito costruttiv­o, facendo un ragionamen­to anche di natura economica, perché la fabbrica calcio non va avanti per grazia ricevuta, ma con gli stadi a norma, con i diritti tv, con i bilanci sani...».

Adesso comunque c’è questa nuova inchiesta che travolge interi campionati di Lega Pro e serie D.

«Bisogna scartavetr­are via tutto il marcio... però questa non è un’intervista, eh? Se lei scrive mezza riga, giuro che io poi smentisco... Ma che ha registrato? Guardi che la registrazi­one mica è valida...».

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 ?? (foto Sabattini / Ipp ?? Insieme Sopra, Carlo Tavecchio ( a sinistra), presidente della Federcalci­o italiana, parla con Claudio Lotito, numero uno della Lazio
(foto Sabattini / Ipp Insieme Sopra, Carlo Tavecchio ( a sinistra), presidente della Federcalci­o italiana, parla con Claudio Lotito, numero uno della Lazio

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