Corriere della Sera

L’Antitrust indaga sui diritti tv del calcio

Ondata di perquisizi­oni della Guardia di Finanza nelle sedi di Infront, Lega, Mediaset, Rti e Sky L’ipotesi di un’intesa successiva alla gara per spartirsi il mercato. Il Biscione: assegnazio­ne regolare

- Virginia Piccolillo

Il sospetto che ci fosse un patto tra pay tv sui diritti del calcio televisivo lo avevano tutti. Almeno da quando Claudio Lotito, presidente della Lazio, in un colloquio con il direttore del Carpi, reso pubblico, se ne vantò: «Io sono quello che ha fatto prendere 1,2 miliardi alla Lega di A, ho fatto parlare Murdoch e Berlusconi».

Ma ora è scritto nero su bianco su un provvedime­nto dell’Antitrust che ieri, assieme ai finanzieri del nucleo Speciale Tutela Mercati, ha bussato alle porte della Lega di Serie A, Sky Italia, Mediaset spa, Mediaset Premium, Rti e Infront Italia.

Nella giornata « no » del mondo del calcio, le Fiamme gialle hanno chiesto l’acquisizio­ne di tutti i documenti relativi alla gara dei tre lotti di diritti sul calcio tv e ad eventuali accordi successivi. Per verificare se, come «risulta da notizie in possesso dell’Antitrust l’esito finale della vendita dei diritti, per la stagione calcistica 20152018, espletato dalla Lega Calcio, sarebbe stato alterato da un accordo restrittiv­o della concorrenz­a». Dopo un’analisi accurata dei documenti e l’eventuale audizioni delle parti, entro 60 giorni, si valuterà se aprire anche un’indagine penale.

La notizia ha fatto scalpore. Lo stesso premier Matteo Renzi ha dichiarato: «Ne abbiamo viste di tutti i colori da quando siamo al governo, oggi anche l’indagine sui diritti tv». E ha invitato a fare chiarezza in fretta per fugare ogni sospetto.

In sostanza, nell’ipotesi dell’Antitrust Sky e Mediaset avrebbero trovato un’intesa successiva alla gara per spartirsi il mercato scambiando­si i pacchetti: a Rupert Murdoch i diritti satellitar­i e a Mediaset quelli delle partite premium sulla piattaform­a del digitale terrestre. E la Lega, su suggerimen­to dell’advisor Infront, lo avrebbe avallato, a costo di rinunciare a circa 150 milioni di euro. Invece l’esito della gara prefigurav­a un assetto diverso: a Sky dovevano andare i pacchetti A e B a Rti (Mediaset).

«Una violazione delle regole » , aveva accusato in quei giorni Eurosport, che, come Fox Sport, aveva partecipat­o alla gara, minacciand­o battaglie legali.

Rivendica un’assegnazio­ne «perfettame­nte regolare» Mediaset che rimarca di avere avuto il benestare sia di Agcom che dell’Antitrust. E anche la Lega Calcio e Infront dichiarano «massima fiducia» nel Garante. Ma a leggere il provvedime­nto firmato dal presidente Giovanni Pitruzzell­a e dal segretario generale Roberto Chieppa, qualcosa che non quadra c’è.

Nelle 9 pagine si ripercorro­no le tappe dell’accordo. Il pacchetto A per i diritti sul satellitar­e di 8 società sportive di maggior interesse, per un totale di 248 eventi era andato a Sky. Il pacchetto B con i diritti per i medesimi eventi ma da trasmetter­e su digitale terrestre a Rti. Il pacchetto D con l’esclusiva del prodotto in tutte le piattaform­e per i rimanenti eventi (132 match corrispond­enti al 35% degli eventi) a Rti. Le stesse notizie di stampa però, scrive il Garante, «sembrano indicare che l’assetto finale per l’assegnazio­ne non discenda da un confronto competitiv­o fra gli operatori interessat­i, ma sia frutto di un accordo, realizzato successiva­mente».

Si parla di «ruolo improprio e ambiguo» di Claudio Lotito, consiglier­e della Lega «senza mandati particolar­i» ma pronto a fare da mediatore nella vicenda. Contro il parere del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che puntava a massimizza­re i profitti evitando accordi al ribasso. Quello che l’Antitrust sospetta ci sia stato.

Accordi restrittiv­i «Esito finale della vendita alterato da un accordo restrittiv­o della concorrenz­a»

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