Sky e Mediaset, le ipotesi di accordo Spunta una cassaforte comune
Le attività nella pay-tv in una newco, con Murdoch in maggioranza. Il nodo Antitrust
Murdoch
Lachlan Murdoch, 43 anni, è copresidente di News Corp ed è figlio di Rupert, il magnate australiano fondatore del colosso media Usa e di Sky, la tv britannica
I colloqui stanno procedendo spediti e sul tavolo ci sarebbe già un primo schema di alleanza. Dopo l’incontro di fine aprile tra Silvio Berlusconi e Rupert Murdoch, alla presenza dei figli Pier Silvio e Lachlan e di Tarak Ben Ammar, la trattativa tra Mediaset e Sky sulla pay-tv ha subito un’accelerazione. Le strutture tecniche delle due società avrebbero messo a punto uno schema che, di massima, dovrebbe soddisfare entrambe le parti dopo che una prima proposta di Murdoch sarebbe stata rifiutata. Per prendersi Mediaset Premium si dice che il tycoon australiano avesse offerto a Berlusconi azioni BskyB e contanti. Ma, da un lato le pressioni dei figli, dall’altro l’intenzione di proseguire l’attività nella pay-tv, avrebbero indotto Berlusconi a dire no, lasciando comunque aperta la porta a una partnership. Motivo per cui Murdoch sarebbe volato ad Arcore, con lo scopo di parlare direttamente con l’ex premier e sbloccare l’impasse. «Mediaset è aperta a partnership ma non siamo venditori — aveva detto Pier Silvio Berlusconi all’indomani dell’incontro — e vedo difficile tenere questa posizione con Sky».
L’ultima bozza messa a punto dai consulenti e dalle strutture interne andrebbe proprio nella direzione della partnership, che passerebbe attraverso una newco partecipata con una quota di maggioranza da Murdoch e con Mediaset sotto al 50%, a cui verrebbero conferite le attività italiane della pay tv di Sky e del Biscione. Sarebbe la soluzione più semplice per mettere a fattor comune le due piattaforme, condividendone la crescita. Murdoch e Berlusconi avrebbero chiesto a Ben Ammar di tenere le fila dell’operazione e facilitare il dialogo tra Pier Silvio e Lachlan, a cui è stato affidato il dossier.
Si tratta, tuttavia, solo di una parte della complessa architettura che salderebbe l’alleanza tra i due tycoon dei media sul mercato italiano. Sul tavolo ci sono altre problematiche da risolvere e la principale riguarda l’Antitrust, con cui sarebbe stati già avviati contatti informali. Sky avrebbe chiarito da subito di non voler assumere rischi regolatori e dunque gli uomini di Mediaset stanno lavorando insieme a quelli di Murdoch per capire quali tipo di condizioni potrebbe porre l’Autorità a quello che diventerebbe un monopolio della pay-tv. Il parere degli uffici di Giovanni Pitruzzella rappresenta un punto decisivo per determinare pesi e valori nell’alleanza, nonchè il perimetro di attività da conferire alla Newco. E’ escluso che Mediaset e Sky possano mettere insieme i diritti, le library e le strutture commerciali dedicate alla pay-tv, senza sollevare obiezioni da parte dell’Antitrust. E’ anche vero però che in Europa i monopoli della pay esistono. In Spagna c’è Canal+ di Telefonica, di cui Mediaset è socia. Canal+, quella di Vivendi,
Berlusconi
Pier Silvio Berlusconi, 46 anni, figlio di Silvio Berlusconi, è stato da poco nominato amministratore delegato e vicepresidente di Mediaset domina invece in Francia. Secondo gli osservatori, il gruppo francese, in procinto di entrare con l’8% in Telecom Italia, sarà uno snodo importante nel processo di riassetto dei media in Italia. Anche perché, come è noto, tra Telecom e Mediaset ci sono colloqui in corso. Senza contare l’influenza di Ben Ammar, che oltre a sedere nel consiglio del gruppo telefonico vanta anche una lunga consuetudine con il presidente di Vivendi, Vincent Bolloré.
A detta di chi conosce bene la vicenda ci sarebbe tuttavia