Se anche Emiliano vuole il reddito di cittadinanza
Il primo è stato il governatore lombardo, Roberto Maroni. Leghista. Che ha lanciato un «reddito di cittadinanza» prendendo spunto, ohibò, da una proposta dei 5 Stelle. Il centrodestra (a partire da Matteo Salvini) ha barcollato: «Elemosina di Stato». Poi, chiarimento interno, e sorrisi: l’idea di una somma a sostegno di chi è difficile raggiungere con le politiche esistenti sembra aver fatto breccia. Ieri, il candidato pd in Puglia, Michele Emiliano ( foto), ha messo un «reddito di cittadinanza» tra i 5 punti fondamentali del suo programma elettorale. Hai visto mai che la politica smetta di parlare solo a se stessa.
(Marco Cremonesi)
In realtà la legge ha soprattutto un valore simbolico. Perché il cittadino può, senza avere obblighi, dare indicazioni sul fine vita. E il medico non ha l’obbligo di tenerne conto. Eppure ha un valore: «Amministrativo, ma importante. E l’impugnativa è tecnica, non politica». Probabilmente Renzi non la pensa come lei, sui temi etici: «Può essere, ma questo è uno di quei temi in cui il confronto si deve aprire nel Parlamento. Io credo che si debba fare molto di più. Per esempio, sulle unioni di fatto, tra persone dello stesso sesso o diverso. E anche sulle adozioni».
Quando si parla di fine vita, aleggia sempre una parola che spaventa molti, non solo i conservatori: eutanasia. Eppure, la Serracchiani non si tira indietro: nell’agosto del 2013 firma la proposta di legge dei radicali per legalizzare l’eutanasia. «È un tema difficile, da valutare attentamente — dice ora — Ma non mi spaventa che se ne parli. Anzi credo che sia necessario. Del resto, dobbiamo anche confrontarci con gli altri Paesi europei. E sono molti gli atti di censura che arrivano dall’Unione europea perché non abbiamo leggi in materia di diritti civili». Non è un caso che queste parole arrivino dal Friuli-Venezia Giulia, la terra di Eluana Englaro e di suo padre Beppino: «Qui c’è una sensibilità diversa — spiega — Siamo anche la terra di Loris Fortuna, tra i promotori del divorzio. Da noi c’è una laicità di pensiero forte, che altrove non c’è».